Dopo il fisco, i clienti non pagano
Chiude l'Osteria senz'oste

Giovedì 12 Febbraio 2015
Dopo il fisco, i clienti non pagano Chiude l'Osteria senz'oste
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VALDOBBIADENE - Filosofia dell'ospitalità addio sulle colline trevigiane del Prosecco.

Porta sbarrata, per sempre, all'Osteria senz'oste, una stanzetta in un rustico, gestita da nessuno, dove chiunque poteva entrare, mangiare una fetta di salame e bere un bicchiere di bianco lasciando ciò che credeva.

Poesia e romanticismo finiti.

A malincuore Cesare De Stefani ha dato doppia mandata alla porta e ha affisso un cartello spiegandone le ragioni.

«È stata una decisione - ha detto all'Ansa - che stava maturando negli ultimi mesi, ma è esplosa sabato mattina, quando nel riordinare la stanzetta e riportare ciò che era stato abbondantemente consumato la sera prima, all'apertura del salvadanaio, ho trovato 1 euro e 25 centesimi».

De Stefani l'ha considerato un gesto di disprezzo, l'ultimo di una serie da quando l'ufficio delle entrate di Montebelluna (Treviso) l'aveva sanzionato con 62mila euro dopo aver preso a parametro gli incassi di un locale 'simile' nel trevigiano, che in realtà non esiste. Cancellata quella che era stata soprannominata anche la 'taverna degli onesti', per far sì - raccontava all'epoca - che quando qualcuno passava di lì e non trovava anima viva potesse comunque fermarsi un attimo, versarsi un prosecco e addentare qualcosa, lasciando eventualmente un obolo. Il passaparola è stato veloce e negli anni l'osteria era quasi una tappa obbligata per i turisti che s'avventuravano nella patria del Cartizze. Quanto versavano liberamente non era sempre congruo, ma per l'imprenditore poteva starci. Però dopo che i 'fari' si erano accesi per via del fisco sul quell'angolo di Santo Stefano di Valdobbiadene, è andata via via disgregandosi una realtà dell'ospitalità unica nel suo genere che aveva raccolto estimatori da tutto il mondo.

Non ci sono più ormai da mesi nella stalla la mucca (con il vitellino) e l'asino offerti per onorare un'altra multa. Quell'euro e 21 centesimi trovati nella cassetta «sono l'apice di fatti che si stavano ripetendo sempre più frequentemente. Posso con serenità affermare - ammette De Stefani - che siano il frutto di ciò che è stato esponenzialmente amplificato dopo l'intervento del fisco: cioè che quel luogo fosse fonte di reddito esentasse, un'attività in 'nero'. Che fossi un evasore, un furbo che non paga le tasse. E grazie a questa idea gli ultimi avventori hanno fatto bisboccia gratis, lasciando a soqquadro la stanza».

Ultimo aggiornamento: 15:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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