LENDINARA - "Sostituire i termini madre e padre con "genitore 1" e "genitore 2"? Non a Lendinara e spero in nessun altro Comune polesano".
Così la senatrice Emanuela Munerato spiega la proposta di ordine del giorno che ha presentato in municipio perché venga discussa in una delle prossime sedute del Consiglio comunale, un'iniziativa volta a far sì che nel comune altopolesano non prenda piede un'idea che viene dalla Laguna.
«Un consigliere del comune di Venezia con delega ai diritti civili e alle politiche contro le discriminazioni pare abbia avanzato la proposta di togliere le diciture 'padre' e 'madre' dai moduli per l'iscrizione agli asili nido e alle scuole dell'infanzia, sostituendoli con quelle di 'genitore 1' e 'genitore 2' - spiega la senatrice - L'ipocrisia è sconfinata in chi pensa di risolvere così i problemi dei figli di separati, divorziati e di tutte le altre situazioni familiari non convenzionali. È semplicemente ridicolo, non è così che si può dire di aver fatto qualcosa per la famiglie, per i bambini. Se la famiglia tradizionale è in crisi, non è modificando le intestazioni di banali moduli di iscrizione che si toglie dall'imbarazzo chi è protagonista di situazioni familiari difficili».
Con queste motivazioni la parlamentare lendinarese vuole portare avanti nel suo comune l'iniziativa del suo partito, la Lega nord, in un'ottica di «difesa della famiglia tradizionale».
Ultimo aggiornamento: 18:27
Così la senatrice Emanuela Munerato spiega la proposta di ordine del giorno che ha presentato in municipio perché venga discussa in una delle prossime sedute del Consiglio comunale, un'iniziativa volta a far sì che nel comune altopolesano non prenda piede un'idea che viene dalla Laguna.
«Un consigliere del comune di Venezia con delega ai diritti civili e alle politiche contro le discriminazioni pare abbia avanzato la proposta di togliere le diciture 'padre' e 'madre' dai moduli per l'iscrizione agli asili nido e alle scuole dell'infanzia, sostituendoli con quelle di 'genitore 1' e 'genitore 2' - spiega la senatrice - L'ipocrisia è sconfinata in chi pensa di risolvere così i problemi dei figli di separati, divorziati e di tutte le altre situazioni familiari non convenzionali. È semplicemente ridicolo, non è così che si può dire di aver fatto qualcosa per la famiglie, per i bambini. Se la famiglia tradizionale è in crisi, non è modificando le intestazioni di banali moduli di iscrizione che si toglie dall'imbarazzo chi è protagonista di situazioni familiari difficili».
Con queste motivazioni la parlamentare lendinarese vuole portare avanti nel suo comune l'iniziativa del suo partito, la Lega nord, in un'ottica di «difesa della famiglia tradizionale».
