Vitalizi, Ruffato e la guerra agli ex
«Con 4mila euro si lamentano»

Domenica 1 Marzo 2015 di Paolo Calia
Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Ruffato
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VENEZIA - «Sacrifici? Sì, certo bisogna farli. E da qualche parte bisognerà pur cominciare. E allora partiamo dai politici».

Clodovaldo Ruffato, presidente del Consiglio regionale veneto, è serafico. Non è stato per nulla colto di sorpresa dal ricorso al Tar contro il taglio dei vitalizi. Anzi: se lo aspettava. E non si scompone: «Siamo convinti di questa legge, la difenderemo davanti al Tar e in ogni altra sede di giudizio». Insomma: che guerra sia.

Presidente, c'è chi dice che non è possibile trattare così chi ha lavorato come consigliere regionale o deputato per difendere la democrazia del Paese.

«Per carità, nessuno mette in dubbio la difesa della democrazia. Ma è anche vero che dedicarsi alla politica è una scelta volontaria. Nessuno viene obbligato. L'alternativa è starsene tranquillamente a casa a badare alle proprie cose. La politica è servizio ai cittadini e passione. Cerchiamo quindi di non trovare troppe scuse».

Che effetto le fa vedere persone che protestano per il taglio di vitalizi da 4mila euro al mese?

«Intanto precisiamo che 4mila euro è il vitalizio che si prende, anzi si prendeva, dopo almeno dieci anni in consiglio regionale. Io penso a chi, dopo 40 anni di lavoro, prende 400-600 euro di pensione. Guardando queste cifre mi verrebbe da dire che, in certe occasioni, sarebbe meglio tacere. Bisognerebbe avere il buon senso di non trovare giustificazioni».

Il ricorso al Tar se lo aspettava.

«Sì. Sono andato alla loro prima riunione e me ne hanno dette di tutti i colori. Era prevedibile che ricorressero al Tar. Ma siamo ben decisi a difendere la nostra legge. Non è una norma populista e il Consiglio Regionale è compatto».

Perché sottolinea che non è una norma populista?

«Perché segue un'impostazione decisa a livello nazionale dalla Conferenza dei consigli regionali. E poi perché è limitata nel tempo e risponde ai criteri di proporzionalità. Va a toccare un diritto acquisito, è vero. Ma ricordo che i vitalizi non sono frutto di contributi o di versamenti. Erano stabiliti. Abbiamo modificato questa legge: in futuro i versamenti saranno obbligatori».

Chi prende vitalizi sia dalla Regione che dal Parlamento avrà tagli maggiori.

«Chi prende di più può dare sicuramente qualcosa di più, non ci vedo niente di male. E ripeto: parliamo di vitalizi che non solo legati a versamenti. E poi, in un periodo in cui vengono chiesti sacrifici a tutti ritengo che i politici debbano essere i primi a dare l'esempio».

E voi, consiglieri in attività, l'avete dato l'esempio?

«Ci siamo ridotti per due volte l'indennità, abbiamo risparmiato tre milioni di euro riversati nei capitoli di spesa destinati alla lotta alle povertà e ai servizi sociali. E abbiamo eliminati i vitalizi basati solo sulla retribuzione. Qualcosa abbiamo fatto».

Ma indennità e vitalizi sono troppo alti?

«Sono sicuramente molto più alti degli stipendi tradizionali. Ma se uno fa il politico come andrebbe fatto, lavora h 24 e con tante responsabilità. E quindi c'è chi merita di più e chi, ovviamente, meriterebbe molto meno».
Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 11:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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