Verso la resa dei conti
per la riduzione delle Asl

Martedì 25 Agosto 2015 di Daniela Boresi
Cittadini in attesa in un pronto soccorso
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Rientro dalle ferie di fuoco per la sanità regionale. Se da una parte sul tavolo della V. Commissione approda il grande dibattito sul taglio delle Asl e sulla nascita dell’"Azienda 0", una rivoluzione dopo quelle del 1995, dall’altra si deve decidere come chiudere il bilancio di fine anno facendo a meno dei 200 milioni tagliati dal Governo.

Il tutto facendo partire le innovazioni già messe in cantiere ancora prima dell’estate. Il dibattito sul taglio delle Asl non è più solo questione accademica. Il 31 dicembre i 23 direttori generali, con i 23 direttori del sociale, 23 sanitari e 23 amministrativi, scadranno e quindi dovranno essere rinnovati per restare in carica tre anni, più due di proroga. Sempre che prima di quella data la Regione non vari la riduzione delle Aziende, 7 Asl provinciali, più le due Aziende Sanitarie e lo Iov: 10 direttori generali, 10 amministrativi e 10 sanitari (nessun direttore sociale).



Una rivoluzione nei fatti, ma anche economica. Mancano infatti 200 milioni e il governo parla di altri 10 miliardi (su scala nazionale) di tagli. Certi i primi, probabili i secondi. Il sistema sanitario regionale di trova costretto a concludere l’anno con un bilancio in attivo, ma con 200 milioni in meno d’ingressi.

Dove fare economie? Tenendo conto che il numero dei posti letto (3,5 per mille abitanti) è negli standard imposti, il costo della farmaceutica è tra i più bassi d’Europa e la spesa del personale è congelata (con il meno 1,4 per cento sull’anno precedente come imposto), resta poco su cui fare leva. Tanto più che la Regione non intende abdicare all’innovazione. In autunno dovrebbero partire nuovi servizi.



A Vicenza verrà costituita una "Terapia intensiva neonatale" (dopo Padova, Verona e Treviso), struttura creata per "alleggerire" la forte richiesta su quella padovana.

Allo Iov, l’Istituto oncologico veneto, partiranno due nuove sale operatorie e 4 bunker per la Radioterapia (colmeranno la forte richiesta) che saranno dislocati nell’ospedale di Schiavonia (nella Bassa Padovana) con un investimento di 6 milioni di euro.

A questo si aggiungono le "Medicine di gruppo integrate" (ambulatori allargati a più medici con maggiori servizi) per le quali è stato raggiunto un accordo con i medici di medicina generale: costo 180 milioni.
Ultimo aggiornamento: 09:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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