Yogurt, verdura, carni: Made in Italy
"importato" protagonista al Brennero

Martedì 8 Settembre 2015
Il ministro Martina tra gli agricoltori della Coldiretti
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BRENNERO - Seconda e conclusiva giornata di mobilitazione per centinaia di agricoltori concentrati al Brennero per la protesta organizzata dalla Coldiretti a tutela del Made in Italy e contro le contraffazioni.

Protagonisti fin dalla prima mattina tutti i presidenti delle associazioni provinciali venete di Coldiretti guidati da Giorgio Piazza, responsabile per il Veneto (regione con il maggior numero di aziende attive, oltre 66mila). Il primo tir è stato bloccato alle 8 trasportava latte austriaco ed era diretto in Lombardia, subito dopo un carico di patate tedesche da consegnare nel Veronese proprio nel cuore della coltivazione tipica vanto di fiere e rassegne ed ancora carne lituana e ortaggi stranieri con destinazione Latina, Verona e Catania per i magazzini di un importante ipermercato.

Al "campo-Coldiretti" del Brennero oggi è arrivato anche il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, reduce dal summit (contestato e con scontri) a Bruxelles.

Il ministro ha annunciato l’incremento delle risorse per la zootecnia disposto dall’Unione Europea dopo la manifestazione di ieri a Bruxelles. Sul palco del campo base Coldiretti anche il sindaco Flavio Tosi particolarmente allarmato per la grossa concentrazione di ingressi con meta la provincia scaligera.

Il problema è reale, dice Giorgio Piazza: «Siamo ovviamente soddisfatti per la riuscita di questo presidio che ha visto anche oggi più di 1.500 agricoltori schierati, ma anche preoccupati perchè per tutelare la sicurezza alimentare di tutti i consumatori e garantire la tracciabilità dei prodotti bisogna arrivare a queste iniziative».

Anche oggi sono stati verificati da Guardia di finanza, Nas dei carabinieri e polizia stradale numerosi tir con carichi "misteriosi" di verdura, prodotti lattiero caseari, carne, yogurt ma anche scarpe e tessuti. «Sia chiaro non siamo contro l'export di altri Paesi -precisa Piazza- visto che anche l'Italia esporta, ma devono essere garantite le norme di tracciabilità e il confezionamento degli alimenti: ne va della sicurezza di tutti i consumatori, cioè della nostra salute».

Ultimo aggiornamento: 15:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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