Il supermanager premia i dirigenti
La Moretti: «Ruba». E lui querela

Mercoledì 20 Maggio 2015 di Alda Vanzan
Il supermanager Tiziano Baggio
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VENEZIA - Mancavano solo le denunce, in questo rush finale di campagna elettorale. Tiziano Baggio, segretario generale della Programmazione della Regione Veneto - in pratica il numero uno dei manager di Palazzo Balbi - ieri ha annunciato di trasmettere alla magistratura, all’Anac (anticorruzione) e al ministero della Funzione pubblica tutte le carte riguardanti la propria posizione di componente dell’Oiv, l’Organismo indipendente di valutazione che ha assegnato i giudizi sul lavoro svolto dai dirigenti regionali. Ma le stesse carte serviranno anche per «avviare i relativi procedimenti giudiziari nei confronti dei diversi attori coinvolti e per le fattispecie penali e civili che i miei legali identificheranno». In soldoni: querele e risarcimenti danni.

Tutto parte da un articolo pubblicato ieri dal Corriere del Veneto in cui si afferma che Baggio ha valutato i dirigenti e li ha premiati, ma non poteva farlo. Al che la candidata alla presidenza della Regione per il centrosinistra, Alessandra Moretti, è intervenuta con una pesantissima nota: «Tiziano Baggio ha cercato di rubare premi per sé e per i suoi più stretti collaboratori e per questo va denunciato alla Procura. Zaia lo licenzi e chieda scusa ai veneti».

Per inquadrare la vicenda bisogna fare un passo indietro. La premessa è che le valutazioni dell’Oiv non sono state gradite dal resto dei segretari regionali, visto che alcuni hanno visto i propri sottoposti ottenere punteggi bassi, al contrario di quelli di Baggio. E siccome si tratta di premi in busta paga previsti dal contratto, a Palazzo Balbi il malumore è via via cresciuto con contorno di lettere anonime. La vicenda è esplosa al termine della seduta di giunta di giovedì scorso, quando, approvata la delibera sulle valutazioni dei dirigenti (pubblicata ieri sul Bur) c’è stato un acceso scontro tra Baggio e il segretario della giunta Mario Caramel, con il primo che, riferendosi alle lettere anonime e alle accuse, avrebbe minacciato di ricorrere alle carte bollate e il secondo che avrebbe detto di fare altrettanto.

Baggio non aveva pubblicamente commentato l’indiscrezione, ma ieri - letto l’articolo in cui si metteva in dubbio la legittimità della sua nomina nell’Oiv e soprattutto il riferimento alla sua autocertificazione mandata al Garante dell’Anticorruzione che Alessandra Moretti ha successivamente definito «falsa» - ha preso carta e penna. Non mi dimetto - ha detto Baggio - e le carte alla magistratura le mando io. Quindi ha spiegato la sua posizione, a partire dal decreto di nomina in cui si parla di lui espressamente come segretario generale della Programmazione: «La prova incontrovertibile che l'attestazione da me rilasciata è pienamente corretta». Ha aggiunto che «non esiste nessuna sovrapposizione di ruoli tra valutatore e valutato» non essendo lui soggetto a valutazione da parte dell'Oiv. E che «per garantire imparzialità e trasparenza nelle valutazioni, non ho partecipato alla discussione istruttoria riguardante le Sezioni rientranti nell'area della Segreteria Generale della Programmazione e di quelle di afferenza della Segreteria di Giunta e della Direzione del Presidente, come da verbale dell'Oiv, debitamente sottoscritto». Quindi, rivolto all’accusa di Moretti, ha annunciato querele: «È assolutamente infondata e palesemente denigratoria l'affermazione "rubare i premi", considerato che nell'ambito di una pubblica amministrazione l'erogazione di un premio deve essere oggetto di approvazione giuntale».

Ultimo aggiornamento: 08:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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