PORDENONE - Si è concluso oggi con una sentenza di non punibilità il processo contro 23 attivisti di Greenpeace che il 30 luglio 2010 erano intervenuti per impedire coltivazioni di mais Ogm a Pordenone.
Nel gennaio 2012 il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pordenone aveva emesso un decreto penale di condanna nei confronti di 23 attivisti per oltre 86 mila euro. A tale decreto Greenpeace si era opposta.
«La decisione con cui è finito il processo - dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace Italia - riconosce la legittimità del nostro intervento per impedire la contaminazione causata dalle coltivazioni illegali di mais Ogm. Questa sentenza è un'ulteriore sconfitta del fallimentare modello di agricoltura industriale di cui gli Ogm sono un emblema e un'ulteriore spinta a investire seriamente in pratiche agricole sostenibili».
Ultimo aggiornamento: 21:08
© RIPRODUZIONE RISERVATA Nel gennaio 2012 il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pordenone aveva emesso un decreto penale di condanna nei confronti di 23 attivisti per oltre 86 mila euro. A tale decreto Greenpeace si era opposta.
«La decisione con cui è finito il processo - dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace Italia - riconosce la legittimità del nostro intervento per impedire la contaminazione causata dalle coltivazioni illegali di mais Ogm. Questa sentenza è un'ulteriore sconfitta del fallimentare modello di agricoltura industriale di cui gli Ogm sono un emblema e un'ulteriore spinta a investire seriamente in pratiche agricole sostenibili».