Attacco alla diocesi: «Case vacanza
sempre vuote», «Sono troppo isolate»

Mercoledì 12 Agosto 2015
Attacco alla diocesi: «Case vacanza sempre vuote», «Sono troppo isolate»
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PORDENONE - Non solo Salvini e Zaia. Ad attaccare la chiesa e la diocesi pordenonese sulla presunta scarsa generosità nei confronti dei profughi è il circolo della libertà "Bettino Craxi", della Val Tramontina, che ha inviato una lettera aperta a papa Francesco e al vescovo di Pordenone monsignor Giuseppe Pellegrini lamentando scarsa coerenza tra proclami e fatti concreti e danno alla missiva l'emblematico titolo di «Buoni consigli e cattivo esempio».



Motivo del contendere: la presenza in provincia di numerosi alloggi della diocesi e delle parrocchie che non sarebbero stati offerti per ospitare i profughi.



«Santità, noi viviamo in Val Tramontina, persa nell'alto Friuli, un po' nel limbo, avendo contatti, salvo qualche rara eccezione, unicamente con compaesani o villeggianti nel breve periodo estivo e, il suo "vicario" della diocesi di Concordia e Pordenone, ha da tempo giustamente ripetuto il «consiglio» di aprire le proprie case ai meno fortunati».



I componenti dell'associazione culturale ricordano che nella valle molte parrocchie sono proprietarie di case vacanza e colonie, «con decine di posti letto, mense e ammennicoli vari, ma pur consigliando il papa di essere aperti all'accoglienza, non troviamo riscontro, da parte di chi è portato a predicare bene, in un comportamento coerente».



«Santità - conclude la lettera - senza pretendere che, a questa sfortunata umanità, vengano aperte le porte delle mura Leonine, possiamo sentirci dispensati dal chiedere perdono per la nostra mancanza di solidarietà o rischiamo di ritrovarci in folta compagnia, in Purgatorio?».



La replica della Diocesi è affidata a don Bruno Cescon: «Quelle case sono strutture lontane e isolate, aperte solo nei mesi estivi e inadatte per quell'uso»
Ultimo aggiornamento: 16:48

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