PORDENONE - Ha dato l’esempio in provincia e ora, a un anno e mezzo dall’apertura della prima Casa famiglia per anziani a Cordenons, anche la città avrà la sua struttura privata: la residenza Clelia, con a disposizione dieci posti letto.
Clara Druela, 47 anni, romena, vedova giunta in Italia 10 anni fa, con una figlia piccola, in cerca di un lavoro e di un futuro, è infatti riuscita a trasformare la sua esperienza di badante e l’eredità ricevuta da un’anziano in una valida alternativa alla casa di riposo, riuscendo a far convivere i nonni autosufficenti in un clima familiare. Clara Druela ha ereditato la casetta di via San Quirino a Cordenons, dai parenti di Federico Bidinost, l’anziano che ha accudito fino alla morte. «Era un uomo difficile - racconta - e per questo i parenti mi avevano detto che se avessi resistito avrebbero donato la casa a me e a mia figlia. Temevo di illudermi e invece sono stata premiata. Poi ho continuato a fare la badante, anche in tre posti diversi contemporaneamente in un giorno, ma senza la certezza di un posto di lavoro e con una casa e una figlia da mantenere. L’idea mi è venuta mentre facevo la badante alla madre del medico di base Pietro Leopoldo Turchet, che si è detto disponibile ad aiutarmi per le cure degli anziani».
Ultimo aggiornamento: 17 Giugno, 15:19
© RIPRODUZIONE RISERVATA Clara Druela, 47 anni, romena, vedova giunta in Italia 10 anni fa, con una figlia piccola, in cerca di un lavoro e di un futuro, è infatti riuscita a trasformare la sua esperienza di badante e l’eredità ricevuta da un’anziano in una valida alternativa alla casa di riposo, riuscendo a far convivere i nonni autosufficenti in un clima familiare. Clara Druela ha ereditato la casetta di via San Quirino a Cordenons, dai parenti di Federico Bidinost, l’anziano che ha accudito fino alla morte. «Era un uomo difficile - racconta - e per questo i parenti mi avevano detto che se avessi resistito avrebbero donato la casa a me e a mia figlia. Temevo di illudermi e invece sono stata premiata. Poi ho continuato a fare la badante, anche in tre posti diversi contemporaneamente in un giorno, ma senza la certezza di un posto di lavoro e con una casa e una figlia da mantenere. L’idea mi è venuta mentre facevo la badante alla madre del medico di base Pietro Leopoldo Turchet, che si è detto disponibile ad aiutarmi per le cure degli anziani».