Multe alle prostitute, nessuna paga
E c'è chi fa ricorso: «Sono una ditta»

Mercoledì 10 Giugno 2015 di Luisa Morbiato
Multe alle prostitute, nessuna paga E c'è chi fa ricorso: «Sono una ditta»
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Sono 206 i verbali elevati a prostitute trovate dagli agenti di Polizia Locale sulla strada e 9 quelli comminati ai clienti dall'entrata in vigore dell'ordinanza antiprostituzione firmata il 27 febbraio e in vigore fino al 26 maggio. Su 206 sanzioni due sono le prostitute che hanno versati i 500 euro previsti dalla multa mentre, delle 9 comminate ai clienti, solo uno ha pagato il dovuto. Nessuno dei multati, lucciole o clienti, si è però rivolto al Giudice di Pace per contestare la sanzione. L'ordinanza del sindaco Massimo Bitonci è stata invece impugnata da una prostituta che si è rivolta al Tribunale amministrativo Regionale.



«Una presunta professionista del meretricio ha impugnato l'ordinanza e l'udienza è stata fissata per il prossimo 24 giugno - ha annunciato l'assessore Matteo Cavatton - La donna sostiene che il sindaco non possa regolamentare, impedire o fungere da deterrente contro il fenomeno della prostituzione attraverso un'ordinanza. Sostiene inoltre che un tale provvedimento metta in essere una disparità di trattamento tra coloro che esercitano la prostituzione a Padova e chi la pratica in un altro comune dove non ci sono ordinanze simili in vigore.



L'amministrazione invece sostiene che esistono tutte le norme di natura legislativa e regolamentare che permettono al sindaco di cercare di adottare contromisure al dilagante fenomeno della prostituzione di strada e questo per ragioni di pubblica sicurezza e tutela dell'incolumità dei residenti». La ricorrente infine si appellerebbe anche all'articolo 41 della Costituzione che tutela l'iniziativa economica privata.



Cavatton ricorda che l'ordinanza antiprostituzione, tra l'altro già adottata dal precedente sindaco Flavio Zanonato, è supportata anche dalla legge 689 del 1981 che consente il sequestro del denaro in possesso della prostituta quale deterrente. La prostituzione infatti non è vietata dalla legge che non colpisce nemmeno il cliente, ma determina quale reato lo sfruttamento. Un deterrente è dunque l'ordinanza del sindaco che cerca di arginare un fenomeno che con l'arrivo dell'estate diventa più consistente. In città, sono circa 400 le donne che ogni sera scendono sui marciapiedi, in particolare quelli della zona industriale, ma anche in area stadio e all’Arcella dove sono presenti fin dal pomeriggio nelle vie Avanzo e Guido Reni.
Ultimo aggiornamento: 18:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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