Bimbo conteso, chiesti 2 anni
per la mamma: «Lo ha maltrattato»

Sabato 5 Luglio 2014 di Luca Ingegneri
Il bimbo conteso e la mamma
7
CITTADELLA (PADOVA) - Non ha mai preso consapevolezza degli errori commessi. E ha proseguito con gli atteggiamenti ostruzionistici nei confronti dell’altro genitore, fino a subìre la decadenza della potestà genitoriale.



È stata una requisitoria durissima quella pronunciata dal pubblico ministero, Federica Riente, nei confronti di Ombretta G., la mamma del ragazzino di prima media al centro della disputa tra genitori che ha fatto il giro del Paese, diventando un vero e proprio caso mediatico.



La donna, sul banco degli imputati con l’accusa di aver maltrattato moralmente il figlio assieme ai genitori Alfonso G. e Annamaria V., rischia una pesante condanna.



La pubblica accusa ha sollecitato una pena di due anni di reclusione, e di un anno ciascuno per i due anziani genitori.



Ostruzionismi, atteggiamenti ostili e mancato rispetto dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria configurerebbero per l’accusa gli estremi del reato di maltrattamenti. Il padre sostiene di essere stato vittima di episodi di particolare gravità: la ex avrebbe tenuto nei suoi confronti una condotta insolente e ingiuriosa, contraddistinta da aggressioni e insulti, oltre che dagli sputi dello stesso ragazzino, spesso in condizioni di grave disagio.



Il legale della madre ha provato a smontare il castello accusatorio bollando come inconsistenti ed evanescenti le accuse del professionista che sostiene di «essere stato ripetutamente ingiuriato ma non indica mai con quali termini» e che «scambia per offese critiche e litigi tra genitori con caratteri molto forti».



L’ultima parola dovrà dirla il giudice Claudio Marassi. La sentenza è attesa per il 15 luglio.
Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 15:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci