Surreali i rischi di una svolta
autoritaria con il governo Renzi

Martedì 3 Marzo 2015
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Caro Direttore,

mi può aiutare a capire? Diversi politici e anche figure istituzionali riferendosi al Presidente del Consiglio Matteo Renzi insistono a definirlo “un uomo solo al comando”. Frase ad effetto pescata dalle cronache sportive, quando il giornalista se ne uscì con questa espressione per esaltare Fausto Coppi. Una frase che ha un sapore altamente elogiativo e quindi fuori luogo mi sembra con le accuse che i predetti critici intendono avanzare nei confronti di Renzi. Ma appunto quali sono queste accuse? La cosiddetta deriva autoritari
a perché Renzi se ne va dritto per la sua strada? Deriva autoritaria, per inciso, mai contestata ad un altro Presidente del consiglio che ha fatto il bello e cattivo tempo per quasi vent’anni. Oppure il fatto di esercitare il suo alto ruolo senza la benedizione dell’elettorato, o viene considerato un innovatore pericoloso perchè sta cercando di rovesciare una vecchia e statica Italia legata a caste e privilegi per trasformarla in un Paese moderno ed efficiente? O secondo lei Direttore, sono altre le motivazioni di questo “un uomo solo al comando”?

Luciano Tempestini



Mestre (Venezia)



Caro lettore,

fa parte delle dinamiche del dibattito politico italiano sollecitare la sindrome del tiranno che alligna nel nostro dna nazionale, per cercare di deligittimare l'avversario, a maggior ragione quando il suo consenso cresce in modo considerevole. Ecco allora che, in mancanza di meglio, si evocano l' "uomo solo al comando" e le svolte autocratiche, inducendo il sospetto di un ritorno a qualche forma di fascismo, più o meno temperato. Ebbene, sarò ingenuo o politicamente sprovveduto, ma esattamente come non ho mai temuto per le sorti della democrazia italiana durante i governi Berlusconi, così trovo abbastanza surreali i rischi di svolta autoritaria di cui qualcuno parla oggi con Matteo Renzi a Palazzo Chigi. Al contrario di altri credo che il popolo italiano, pur con tutti i suoi difetti, sia democraticamente maturo e vaccinato e non particolarmente incline ad assecondare progetti dispotici o semi-totalitari. Piuttosto vorrebbe una politica che sapesse decidere assumendosi le proprie responsabilità senza farsi immobilizzare da veti contrapposti e discussioni infinite. Che non sono sinonimo di democrazia ma ne rappresentano spesso la negazione.
Ultimo aggiornamento: 13:36

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