Dal QE denaro per la ripresa
sperando non sia troppo tardi

Martedì 10 Marzo 2015
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Caro direttore,

la Bce ha varato il QE (Quantitative easing) monetario e molti miliardi saranno così seminati nelle terre dei vari governi con la speranza che generino buoni raccolti da distribuire a tutto il popolo, e non, come spesso accade, per rimpinguare le tasche di pochi o per essere sprecati dal sistema pubblico.

Comunque, la manovra porta a una riflessione: come mai la Bce ha aspettato così tanto a prendere questa decisione che ha avuto molto successo negli Usa? Sarei felice se qualcuno lo spiegasse perchè se proprio non è una certezza, credo che Draghi e la Bce abbiano giocato "sporco" a solo favore del sistema bancario che avido qual è ha pensato solo a salvaguardare i propri interessi e non quelli delle imprese e dei cittadini. Se fosse così tra qualche mese ce ne accorgeremo, con o senza la Grecia.


Rimo Dal Toso



Padova



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Caro lettore,

ciò che sta accadendo mi pare relativamente semplice e comprensibile: in tutti questi anni il paese leader d'Europa, la Germania, che ha una vera e propria ossessione nei confronti dell'inflazione, si era opposta ad ogni immissione di liquidità nel sistema economico preoccupata che, in questo modo, soprattutto i Paesi dai bilanci statali più traballanti, non applicassero le necessarie politiche di rigore e di controllo della spesa pubblica.

Purtroppo, volente o nolente, anche Berlino ha dovuto prendere atto che di solo austerity si rischiava di morire e la Bce di Mario Draghi è finalmente riuscita a far passare il cosiddetto Quantitative easing che consente di far affluire sui mercati europei decine di miliardi di euro, soldi che, nelle aspettative, rappresentano il necessario carburante di una possibile ripresa economica. Il problema sarà di capire se questo intervento non sia stato ritardato troppo a lungo.

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