Il popolo è sempre sovrano anche se non la pensa come noi

Venerdì 6 Marzo 2015
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Caro direttore,

in merito alla lettera del signor Tempestini di martedì scorso, con la sua puntuale risposta, ed entrambe aventi considerazioni sull’attuale situazione politica, mi consenta di esporre alcune mie riflessioni. Nessuno intende delegittimare nessuno, ma se le regole scritte hanno ancora un valore allora è giusto che siano rispettate da tutti, nessuno escluso.



Allora un Parlamento eletto in base a una legge elettorale dichiarata incostituzionale dalla Consulta può stravolgere la Costituzione approvata da un’assemblea eletta legittimamente dal popolo? Pare di sì, il che significa che chi non ha potere pienamente legittimo può snaturare la Carta fondamentale che definisce le regole per governare e legiferare: un paradosso senza fine a cui si potrà porre rimedio solamente ridando la parola ai cittadini con il voto. Solo un nuovo Parlamento legittimamente eletto potrà agire in modo serio e ponderato su una materia così importante e delicata.



Perché il popolo è sovrano e sa assumersi le proprie responsabilità quando queste vengono concesse e votare è una di queste: significa semplicemente applicare la democrazia, non è certo la sua negazione. Lo dice la Costituzione, ma per qualche genio della politica sembra più importante Twitter, una situazione imbarazzante per la quale non sembra proprio il caso di “stare sereni”.




Silvano Lorenzon

Maserada sul Piave (Tv)




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Caro lettore,

mi perdoni, sarò disattento ma non vedo in atto nessun stravolgimento nè nessuno snaturamento della nostra Costituzione. E non vedo neppure nessun Parlamento illegittimo e impossibilitato a legiferare. Quello che volevo sottolineare è un atteggiamento mentale, diffuso a sinistra come a destra, che mi appare sbagliato. Quello di chi, di fronte a un governo o a un Parlamento che fa scelte che non si condividono, urla "al lupo, al lupo", cerca di demonizzarlo, additandolo come nemico delle regole e della libertà.



L'obiezione non è: caro governo, non sono d'accordo con quello che fai. No, è più insidiosa e radicale: si cerca di negargli alla radice il diritto a farlo, di espropriarlo delle prerogative che gli derivano dal fatto di avere la maggioranza. E come lo chiamiamo questa se non opera di delegittimazione? È da decenni che nel nostro Paese si sfornano, ad ogni piè sospinto, appelli contro le svolte autoritarie, le derive para-fasciste, i golpe striscianti. Per fortuna, la nostra democrazia è assai più salda e matura di quanto a qualcuno piace far credere. Anche su questo punto di vista l'Italia dovrebbe provare a fare un salto di qualità e di maturità, liberandosi dalla sindrome del tiranno. Ciascuno è libero di ritenere il nostro bipartitismo perfetto, il migliore dei sistemi possibili; si può dissentire radicalmente dalla linea di un governo e fare ogni cosa è nelle proprie facoltà per farlo cadere o finire in minoranza. Ma si dovrebbe evitare di dipingere scenari foschi o di gridare all'attentato alle libertà ogni volta che un Parlamento vota una legge sgradita. Lei scrive: il popolo è sovrano. È vero. Ma lo è sempre, non solo quando la pensa come noi. Valeva con Berlusconi al governo, vale anche oggi con Renzi.
Ultimo aggiornamento: 14:10

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