Caro direttore,
bench da semplice salariato abbia un giro d’affari molto ristretto, mi trovo a perdere un sacco di tempo con il fisco. Per alleggerire l’angoscia ho cominciato a compilare uno stupidario, dal quale ho estratto tre perle da dedicare ai lettori del Gazzettino per riderci insieme (amaramente) sopra.
1) Il mio reddito lordo presunto per l’anno in corso di 25.097 euro per cui non ricever il bonus da 50 euro mensili. Va peggio a chi guadagna 100 euro in meno, poich alla minima variazione rischia di doverlo restituire a fine anno. Il bonus (da 80 euro) va invece a tanti colleghi che – almeno in termini di Isee - hanno una situazione ben pi florida della mia, ad esempio consorti di facoltosi professionisti.
2) Lo Stato ha deciso di spremere ulteriormente la casa. Per un appartamento di 70 metri quadri in cui ci troviamo ad abitare in quattro mi trovo la bella novit di dover pagare 674 euro di Tasi, la met del mio stipendio mensile. Ci sono nel mio Comune tante case di valore commerciale ben pi alto che pagano assai di meno, come ha gi segnalato il Gazzettino.
3) In condominio si pensato di passare a un sistema di riscaldamento a basso consumo energetico approfittando della detrazione fiscale del 65 per cento, solo che questa limitata a 30mila euro per l’intero stabile, in altri termini vi un beneficio reale solo per i condomini costituiti da pochi appartamenti. Ancora una volta un’incredibile iniquit.
Mi fermo qui per carit di patria, chiaro per che quando il fisco in mano a simili dilettanti l’economia italiana non pu che rimanere al palo.
Giancarlo Bascone
Venezia
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Caro lettore,
spero, pubblicando la sua lettera, di contribuire ad alleggerire la sua giustificata angoscia. Tuttavia mi permetto di dissentire dalle sue conclusioni. Non penso che, in questo caso, siamo nelle mani di dilettanti. Niente affatto. Gli autori di queste e altre geniali invenzioni sono dei veri e propri professionisti. E la loro specialit, purtroppo per noi, una sola: tosare e vessare il contribuente. E per carit di patria fermiamoci qui.
Ultimo aggiornamento: 17:40
bench da semplice salariato abbia un giro d’affari molto ristretto, mi trovo a perdere un sacco di tempo con il fisco. Per alleggerire l’angoscia ho cominciato a compilare uno stupidario, dal quale ho estratto tre perle da dedicare ai lettori del Gazzettino per riderci insieme (amaramente) sopra.
1) Il mio reddito lordo presunto per l’anno in corso di 25.097 euro per cui non ricever il bonus da 50 euro mensili. Va peggio a chi guadagna 100 euro in meno, poich alla minima variazione rischia di doverlo restituire a fine anno. Il bonus (da 80 euro) va invece a tanti colleghi che – almeno in termini di Isee - hanno una situazione ben pi florida della mia, ad esempio consorti di facoltosi professionisti.
2) Lo Stato ha deciso di spremere ulteriormente la casa. Per un appartamento di 70 metri quadri in cui ci troviamo ad abitare in quattro mi trovo la bella novit di dover pagare 674 euro di Tasi, la met del mio stipendio mensile. Ci sono nel mio Comune tante case di valore commerciale ben pi alto che pagano assai di meno, come ha gi segnalato il Gazzettino.
3) In condominio si pensato di passare a un sistema di riscaldamento a basso consumo energetico approfittando della detrazione fiscale del 65 per cento, solo che questa limitata a 30mila euro per l’intero stabile, in altri termini vi un beneficio reale solo per i condomini costituiti da pochi appartamenti. Ancora una volta un’incredibile iniquit.
Mi fermo qui per carit di patria, chiaro per che quando il fisco in mano a simili dilettanti l’economia italiana non pu che rimanere al palo.
Giancarlo Bascone
Venezia
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Caro lettore,
spero, pubblicando la sua lettera, di contribuire ad alleggerire la sua giustificata angoscia. Tuttavia mi permetto di dissentire dalle sue conclusioni. Non penso che, in questo caso, siamo nelle mani di dilettanti. Niente affatto. Gli autori di queste e altre geniali invenzioni sono dei veri e propri professionisti. E la loro specialit, purtroppo per noi, una sola: tosare e vessare il contribuente. E per carit di patria fermiamoci qui.
