Fondamentalismo islamico,
evitiamo le ambiguità

Domenica 28 Giugno 2015
14
Caro direttore,

è lecito definire "islamico" l'attuale terrorismo, oppure si tratta di una licenza indebita? I terroristi degli ultimi tempi sono spesso delle persone incensurate, abbastanza normali, con famiglia ed anche lavoro. Nel futuro possono benissimo passare nelle nostre spiagge e fare quello che è successo in Tunisia. Vi è dentro di loro un "vuoto" esistenziale, come pensano molti, che li costringono a follia omicida? Oppure tutto questo dipende dalle masse emarginate, dalle periferie non integrate come viene detto frequentemente da sociologi, politologi, moralisti. La religione è solamente un paravento ad interessi inconfessabili? È sotto gli occhi di tutti che il terrorista proviene da particolari aree del fondamentalismo islamico, è un "convertito", prega e combatte a tempo pieno, dentro di sè accumula una forza tale da non temere la morte e da uccidere senza alcun freno con atti di crudeltà inauditi. Non si può spiegare tutto questo con i soliti cliché della politica e sociologia tradizionali. Né rassegnarsi ai soliti pianti e commiserazione.


Luigi Floriani



Conegliano



Caro lettore,

i cliché tradizionali sono probabilmente insufficienti e inadeguati per comprendere il fenomeno del fondamentalismo estremista. Ma è anche fuorviante negare la realtà. Per dirla in modo un po' brutale: non tutti gli islamici sono terroristi, ma tutti i terroristi sono islamici. Fuor di battuta, non vorrei che si commettesse l'errore in cui molti incorsero in passato con le Brigate rosse che, per anni, qualcuno continuò a chiamare "sedicenti", nell'intento di negare la loro appartenenza all'internazionalismo di matrice comunista. La storia e le storie personali dimostrarono poi l'organica appartenenza dei brigatisti e degli altri gruppi combattenti all'album di famiglia della sinistra comunista italiana. Per i movimenti fondamentalisti vale lo stesso discorso: certamente il mondo musulmano è una realtà molto complessa, in larghissima maggioranza estranea alla strategia del terrore. Anzi spesso ne è la vittima. Ma la matrice culturale e religiosa è comune. Affermarlo non equivale a colpevolizzare nessuno nè a semplificare la realtà. Significa solo fissare un punto di partenza ed evitare ambiguità.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci