Iniziano le doglie e il bambino nasce
nell'ambulanza della Croce Verde

Domenica 30 Ottobre 2011 di Paola Vescovi
(archivio)
MESTRE - Con una sola sculacciata la piccola esordisce in un pianto potente e traumatico: segno che sta bene. Solo allora Claudia tira un sospiro di sollievo, i venti minuti pi lunghi della sua vita si sono appena conclusi nel modo migliore ma impensato: far nascere un bambino nell'ambulanza della Croce Verde, dove neanche mezz'ora prima era iniziato il suo turno, quello della sera.



Con lei, a bordo, ci sono i colleghi Mirco Cristini e i tirocinanti Isabella Sgroi e Marcello Delantone: tutti volontari dell'associazione che opera nel primo soccorso a supporto della centrale operativa del 118. «Primo soccorso, appunto - racconta con l'emozione ancora addosso Claudia Allorini, 37 anni, commessa in una tabaccheria della città, la più 'anziana' dei quattro - queste sono le nostre competenze specifiche, spesso ci troviamo anzi a tentare di salvare una vita, mai ci saremmo aspettati di metterla al mondo. È una gioia immensa».



In trent'anni di servizio, racconta infatti il presidente della Croce Verde di Mestre Maurizio Ceriello, non era mai accaduto che i suoi volontari si trovassero nella condizione di far venire alla luce un bimbo; il fiocco rosa sulla vetrina della sede di via Lussingrande se lo sono dunque più che meritato.



Tutto si è svolto nel giro di un quarto d'ora: «Intorno alle 20 riceviamo la segnalazione di una donna residente in via Piave piuttosto spaventata perchè le si sono rotte le acque - racconta Claudia - Quando arriviamo la troviamo già in strada, molto agitata. Ci rendiamo conto subito che il bimbo sta nascendo. Collegati al telefono con il personale del Pronto Soccorso dell'ospedale che ci guida per tutto il tempo, non facciamo altro che aiutare la mamma a spingere. La bimba nasce fra le mie braccia».



Madre e figlia in pochi minuti arrivano all'Angelo attese da medici e infermieri che le trasferiscono in reparto. Entrambe sono in perfetta salute: «Se ho avuto paura? No, ero tranquilla - conclude Claudia - il primo dei nostri compiti è saper gestire l'emergenza, per questo veniamo formati. Mi ha molto aiutato poi l'esperienza personale, essendo io a mia volta mamma di due figli. Dopo, però, non ho chiuso occhio per tutta la notte».
Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 09:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA