Renzi alla Farnesina: «Dal 2016 il debito pubblico tornerà a scendere»

Martedì 28 Luglio 2015
Renzi alla Farnesina: «Dal 2016 il debito pubblico tornerà a scendere»
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«Avevo una sorta di pregiudizio nei confronti della rete degli ambasciatori e devo dire che in questi 16 mesi di attività se c'è una cosa che mi ha positivamente sorpreso è il giudizio notevolmente positivo sulla qualità della nostra squadra».

Lo ha detto il premier Matteo Renzi intervenendo alla conferenza degli ambasciatori alla Farnesina.



«Non siete dei direttori commerciali del Paese, come qualcuno vi ha detto in passato: l'ambasciatore non è un direttore marketing, ma rappresenta un patrimonio di valori culturali e anche spirituali.
Gli ambasciatori hanno un patrimonio di responsabilità superiore a quello di altri».




«Si apre un grande periodo costituente in Europa - continua Renzi - non tanto e non solo con la Grecia, ma con il referendum inglese, le elezioni francesi, portoghesi e spagnole e con la fase di rilancio sulla scrittura delle regole che il rapporto dei quattro presidenti ha appena toccato. È una partita davvero rilevante».



«Il pil quest'anno tornerà a crescere dopo tre anni: almeno questo sta accadendo». Lo dice il premier Matteo Renzi all'Assemblea degli ambasciatori alla Farnesina.




«C'è bisogno di più statualità», vale per le prefetture, per le istituzioni ma «vale anche per la politica. Il rispetto delle istituzioni deve venire prima dell'appartenenza ai partiti e il rispetto per il servizio che si compie è più importante delle appartenenze parziali a singole fazioni politiche».



«In Italia dovremmo cominciare a considerare i politici dei civil servant che prima o poi se ne vanno. Io tra 10 anni farò altro», ha aggiunto il premier. «Non subitissimo...», ha poi scherzato.



«La mia tesi molto arrogante è che siamo in presenza di una stagione di riforme inedita nella storia del paese»: non «c'è mai stato nello stesso periodo una stagione di riforme così intensa e profonda come quella che sta vivendo l'Italia oggi».



«Comunque vada la discussione politica, penso che l'Italia abbia un futuro straordinario: l'Italia tra 20 o 30 anni sarà leader in Europa e nel mondo». «Dobbiamo far scendere il debito pubblico, dal 2016 la curva del debito torna a scendere».




«La battaglia contro il terrorismo non deve avere i connotati dello scontro di civiltà ma serve la presa d'atto di una situazione devastante», «i luoghi simbolo degli attentati sono espressione della nostra identità culturale non possiamo sottovalutarlo». «Le ragazze prese da Boko Haram non possono essere buone solo per un tweet ogni tanto». «Siamo sotto attacco nella vita quotidiana come comunità europea e non solo» da parte del terrorismo per «l'idea di alcuni valori per cui continuare a vivere». «Siamo una superpotenza della cultura», da fuori «vedono in noi quello che noi stentiamo a vedere nel nostro dibattito politico». Il Mediterraneo è «il cuore della politica europea e se non riusciamo a spiegarlo in Europa vuol dire che dobbiamo uno fare sforzo maggiore». «Prima o poi dovremo porci il problema se l'Europa a 28 o è troppo o è poco. In questo momento un'Europa che non si apre alla Serbia, all'Albania, ai Balcani è poco». «L'Italia ha una sua forza straordinaria che è molto più efficace di quello che ci raccontiamo: ha una capacità di attrazione nel mondo che il piagnisteo costante cui la politica italiana ci ha abituato tende a mettere in secondo piano».
Ultimo aggiornamento: 4 Agosto, 11:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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