ROMA - Questa volta sembra davvero fatta. Manca, certo, l’ultimo avallo, quello della Ragioneria dello Stato, ma sembra difficile che i tecnici del Tesoro possano mettersi di traverso.
Dopo l’approvazione in Commissione alla Camera della riforma della Pa, per i docenti e il personale amministrativo della scuola che nell’anno 2011-2012 aveva maturato i requisiti per il pensionamento, ma che non aveva potuto lasciare il lavoro per un errore ”tecnico” della legge Fornero (si era equiparato l’anno scolastico a quello solare), si apre la via della pensione.
LE REAZIONI
Nel mondo politico in molti si erano spesi per risolvere il nodo dei professori «quota 96». A cominciare da dalla vice presidente della commissione bilancio della Camera, Barbara Saltamartini. «È stata sanata», ha detto, «una grande ingiustizia». Anche il vice segretario del Pd, Lorenzo Guerini, via twitter, si è congratulato con i parlamentari della commissione finanze per il risultato sui pensionamenti, mentre Francesco Boccia, presidente della Commissione bilancio, tra i più strenui difensori della norma, ha spiegato che l’emendamento «consentirà a quasi 4 mila giovani insegnanti di coronare il sogno di un ingresso a tempo indeterminato nella scuola». Sul fronte pensioni sono state modificate anche altre norme. Come per esempio quelle sul trattenimento in servizio. Per i magistrati è confermato l’abbassamento dell’età pensionabile da 75 anni a 70 anni a partire dal 31 dicembre del 2015. Ma, nell’ultima versione del testo, sono stati fatti salvi non solo i trattenimenti in servizio in essere ma anche quelli non ancora concessi. L’abbassamento dell’età, invece, scatterà subito per i militari e non più dal 2015. Questi ultimi potranno continuare ad essere richiamati in servizio anche dopo il raggiungimento dei requisiti di pensione. Le amministrazioni, infine, potranno pensionare «d’ufficio» tutti i dipendenti che hanno raggiunto il massimo dei contributi previdenziali (42 anni e 6 mesi), e che abbiano un’età anagrafica di almeno 62 anni. Per i professori universitari e per i primari, il requisito è di 65 anni.