Marino: «Ho 20 giorni per riflettere sulle mie dimissioni. Mai usato denaro pubblico a scopo privato»

Martedì 20 Ottobre 2015
Marino: «Ho 20 giorni per riflettere sulle mie dimissioni. Mai usato denaro pubblico a scopo privato»

«Non ho mai usato denaro pubblico a scopo privato semmai il contrario. A New York ho incontrato chi si occupa di housing sociale al termine della mia vacanza estiva e anche se gli incontri erano istituzionali mi sono pagato l'albergo da solo».

Lo ha detto il sindaco di Roma Ignazio Marino in una conferenza stampa sul caso scontrini, vicenda su cui indaga la procura.

«Così come prevede la legge, e come detto nella mia lettera di dimissioni, pensavo e penso che ho 20 giorni per fare opportune riflessioni e verifiche sulle mie dimissioni», ha poi ribadito Marino. A proposito della possibilità che il sindaco abbia o meno la maggioranza in consiglio comunale Marino ha precisato che ciò «fa parte delle verifiche che bisognerà fare».

«Sono stato ascoltato come persona informata sui fatti e non sono indagato», ha poi precisato Marino. «La vicenda degli scontrini è stata iscritta dai magistrati con il modello 45, ossia notizie non costituenti reato», ha puntualizzato Enzo Musco, consulente legale del sindaco.

«Abbiamo deciso di tenere questa conferenza - ha detto ancora Marino - perché volevo parlare ai romani spiegando che il 12 di questo mese ho firmato la lettera di dimissioni in seguito a esposti presentati da alcune forze politiche come M5S e FdI in relazione a vicende che mi riguardano. Ho deciso di dimettermi perché ho estremo rispetto dell'autorità giudiziaria auspicando di presentarmi davanti all'autorità giudiziaria da dimissionario».

«Gli esposti M5S e FdI non esito a definirli vergognosi scritti da persone o in malafede o ignoranti», ha aggiunto il sindaco dimissionario.

«In uno degli esposti c'è scritto che il sindaco avrebbe utilizzato risorse pubbliche per la tintoria. Ora, le persone o sono in malafede o sono ignoranti perché bastava approfondire - ha detto ancora Marino -. La tintoria non è dei miei abiti ma per lavare gli abiti storici dei trombettieri di Vitorchiano che quando grandi autorità sono venute durante i mesi della mia consiliatura in Campidoglio sono stati ricevuti con un tappeto rosso messo ai bordi della Maserati con cui viene accompagnato il capo dello Stato. Quindi questo è il tipo di esposto al quale io ho illustrato con la documentazione la verità dei fatti».

«Sto molto, molto, molto bene. Sono tranquillo come sempre», aveva detto Marino, arrivando in Campidoglio prima della conferenza stampa.

«Le spiegazioni date dal sindaco sono più che sufficienti e riabilitano la figura dopo che nei giorni scorsi era stato indicato come un "peculatore"», ha poi sottolineato l'avvocato del sindaco. «È un gran galantuomo che ha addirittura speso denaro personale per il pubblico», ha aggiunto il legale. «Noi ci siamo difesi su tutti i fronti, soprattutto sulla questione degli scontrini, non accusando nessuno, perché non c'era nessuno da accusare, ma descrivendo davanti al magistrato il modo di operare della burocrazia romana rispetto agli scontrini che il sindaco portava il giorno successivo alla cena di impegno istituzionale, al Comune», ha poi precisato Musco.

Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre, 08:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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