Campidoglio, quelle «lacune contabili» nella gestione delle spese

Martedì 20 Ottobre 2015 di Cristiana Mangani e Sara Menafra
Campidoglio, quelle «lacune contabili» nella gestione delle spese
Una gestione della cosa pubblica che fa acqua da tutte le parti, quella che l’ex sindaco Ignazio Marino avrebbe coordinato durante il suo mandato. Non si tratta più soltanto di scontrini non giustificati e di cene personali passate per incontri istituzionali.



Si tratta dell’intera rendicontazione contabile delle spese fatte, o meglio «dell’anagrafe degli agenti contabili e dell’obbligo della resa del conto giudiziale», che secondo la Corte dei conti non è mai stata in regola sin dal 2013.



La comunicazione, nella quale viene evidenziata questa “anomalia”, è allegata alla relazione dell’Organismo di revisione economico finanziaria del Comune di Roma, che il Movimento cinque stelle ha acquisito e inviato alla procura della Corte dei conti del Lazio, che ha poi aperto un fascicolo per danno erariale sulle cene del primo cittadino. Un documento che verrà presentato al Collegio dei revisori al momento dell'approvazione del bilancio del Comune, ma che ogni giorno rivela nuove disfunzioni e irregolarità nell’intera organizzazione delle spese in Campidoglio.



LA RAGIONERIA

È datata luglio 2013 una comunicazione che il Ragioniere generale del Comune ha mandato al Capo di gabinetto del sindaco, ma anche a tutte le strutture interessate, compreso il Collegio dei revisori. Avverte il vice ragioniere Carlo Alberto Pagliarulo che la Corte dei conti, in data 19 luglio del 2013 «ha sollecitato l'aggiornamento dell'anagrafe degli agenti contabili operanti nell'Amministrazione capitolina che sono tenuti alla resa del conto giudiziale, al fine di verificare il corretto adempimento, da parte di ciascuno di essi, degli obblighi di legge connessi alle procedure vigenti in materia di giudizio di conto».



Nell’elenco degli agenti avrebbe dovuto finire anche il sindaco, in quanto titolare di una carta di credito del comune, con capacità di spesa. E tutti gli agenti, a cominciare dal primo cittadino avrebbero dovuto fornire i dati personali oltre alla «natura delle funzioni contabili svolte da ognuno (riscossione di entrate, custodia e pagamento di denaro pubblico, custodia di beni mobili, titoli e valori pubblici)». Il tutto sarebbe dovuto finire negli uffici della Corte dei conti, in modo da consentire i controlli di rito.



L’OBBLIGO

La necessità di comunicare questo elenco non è facoltativa, il Comune è obbligato sin dal 2010. Tanto che il vice ragioniere specifica: «La Corte dei conti ha evidenziato che, da tempo, non tutti gli agenti contabili hanno adempiuto all'obbligo di presentazione spontanea dei rispettivi conti giudiziali e ne sollecita il tempestivo e regolare deposito presso la competente Sezione giurisdizionale, a partire dall'anno 2010, per il tramite di questa Direzione».



E aggiunge: «Le Ss.Ll. sono pertanto invitate a intraprendere le necessarie iniziative per una scrupolosa verifica, a partire dall'anno 2010, dell'avvenuto assolvimento di tale incombenza da parte di ogni agente contabile». Stando ai tecnici dell’organismo di revisione interna, l’Oref appunto, questa lettera dimostra che «per le spese sostenute con la carta di credito da parte del sindaco di Roma, tali adempimenti non sono stati posti in essere».



Ora, con l’elenco degli agenti contabili mai presentato da cinque anni a questa parte, quindi anche prima di Marino, i sospetti potrebbero allargarsi a tutti coloro che usano le carte di credito del Campidoglio. Per legge, «le spese di rappresentanza possono essere ritenute lecite solo se siano rigorosamente giustificate e documentate con l’esposizione, caso per caso, dell’interesse istituzionale perseguito, della dimostrazione del rapporto tra l’attività dell’ente e la spesa, della qualificazione del soggetto destinatario e dell’occasione della spesa stessa». Ma senza agenti contabili, dunque senza i controlli di rito da parte della Corte dei conti, chi ha valutato le cifre spese?
Ultimo aggiornamento: 08:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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