Barista cade in moto, si rialza, arriva a casa e muore dissanguato

Giovedì 13 Agosto 2015
Alessandro Zamboni
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SENIGALLIA - Un barista, Alessandro Zamboni, è stato trovato morto per strada stamani, con la gola squarciata.



Si pensava che l'uomo, titolare di un bar nel rione Porto, a Senigallia, fosse rimasto vittima di un'aggressione. In realtà si è trattato di un incredibile incidente: l'uomo è caduto in motorino, si è rimesso in strada senza aspettare i soccorsi ed è morto sotto casa, dissanguato e seduto sulla sua moto.



Zamboni era stato rinvenuto cadavere a bordo del proprio motociclo, parcheggiato sotto il portone di casa. Sul collo, stando ai primi rilievi, varie ferite inizialmente attribuite ad arma da taglio. L'uomo, 46 anni, era titolare dell'Enoforum, un locale dei Portici Ercolani, in pieno centro cittadino, molto noto e frequentato.



La prima ipotesi è stata che l'uomo fosse stato aggredito per rapina in base alle numerose tracce di sangue e allo squarcio alla gola. Il corpo era stato notato all'alba da un fornaio che ha poi dato l'allarme.



Dopo le prime indagini, e l'esame del medico legale, è emersa l'incredibile versione dell'accaduto. Zamboni avrebbe avuto un incidente in motorino durante la notte, all'altezza della discoteca Megà, sulla Corinaldese, in cui sarebbe rimasto ferito cadendo con lo scooter. All'arrivo del 118, lui se ne era già andato dopo essere riuscito a rimettere in moto il due ruote. Arrivato sotto casa, qualche chilometro dopo, è morto scalzo e dissanguato.



La svolta verso le 11 quando i carabinieri hanno trovato, sul posto dell'incidente, lo specchietto dello scooter, le scarpe del barista e altre tracce di sangue.
Zamboni avrebbe fatto tutto da solo.
Ultimo aggiornamento: 18:39

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