Marchionne: daremo a ogni operaio Fiat
10.000 euro degli utili dei prossimi anni

Giovedì 16 Aprile 2015 di Diodato Pirone
Una dipendente Fiat nel video del 2014 sugli operai che ballavano in fabbrica
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Questa volta Fiat Chrysler lancia un messaggio di svolta non solo all’industria ma all’intera economia italiana: si possono aumentare i salari facendo partecipare i lavoratori alla distribuzione degli utili.

Il “piano” consegnato oggi ai sindacati dall’amministratore delegato Sergio Marchionne è molto innovativo: i premi (fino al 10% circa del salario) vengono legati all’aumento dell’efficienza sia dei singoli stabilimenti che dell’intera FCA europea. Se la fabbrica e i marchi andranno bene e faranno utili ogni lavoratore potrà incassare premi sempre più alti fino ad un massimo di 10.000 euro in più fra il 2015 e il 2018.



E’ una cifra rilevante se si pensa che mediamente un operaio Fiat guadagna fra i 20 e i 25 mila euro lordi annui.



Ma più che per la quantità (600 milioni di maggior spesa in più anni), l'operazione va giudicata sul piano della qualità. Il senso "culturale" dei premi di Marchionne è chiarissimo: stop alla contrapposizione fra capitale e lavoro. Per il manager col maglioncino - accusato negli anni scorsi non solo dalla Fiom di essere un incompetente e uno sfruttatore - se le aziende investono bene e aumentano il valore aggiunto dei loro prodotti anche la professionalità del lavoratore ne viene premiata.



Da dove vengono i soldi messi sul piatto dalla Fiat? Dalla decisione - maturata solo grazie alle quaote di mercato americane di Chrysler - di produrre in Italia auto più complesse (come ad esempio la Jeep Renegade e la 500x), più care e destinate non solo all'Europa ma a tutto il mondo. Il grosso degli utili arriverà dalle Alfa Romeo che stanno per essere lanciate e che saranno costruite anche a Cassino.



Praticamente Marchionne moltiplica per tutti i 46 stabilimenti Fiat e Cnh (camion e trattori) quello che è successo con la Maserati di Grugliasco: qui una fabbrica chiusa per sei anni è arrivata a produrre l'anno scorso 36.000 Ghibli e Quatttroporte per un valore medio vicino ai 90.000 euro. Queste auto hanno prodotto utili consistenti e infatti già nello scorso gennaio FCA aveva assegnato ai 2.500 dipendenti dello stabiloimento torinese un premio di 300 euro "una tantum".



In questi lunghi anni di crisi gli italiani si sono abituati a veder svalutato il loro lavoro. La crescita degli stipendi si è fermata, l’ondata di cassa integrazione e di contratti di solidarietà ha sgonfiato le biste paga e ridotto i redditi. Ora il caso Fiat, che proprio grazie al suo sbarco in America resta la più grande impresa manifatturiera italiana e la settima nel mondo del settore auto, dimostra che c’è un’alternativa: capitale e lavoro possono crescere assieme. Uno slogan impopolare in Italia. Ma in Fiat le carte cominciano a cantare e non solom per Fiat. Bisognerà farsene una ragione.





Ultimo aggiornamento: 21:19
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