Morbillo, allerta epidemia. L'esperta: «I vaccini hanno protetto molte generazioni e dovremmo assicurarci che continuino a farlo»

A Milano lo scorso autunno è tornato il morbillo. Da settembre 2023 a marzo 2024, secondo un'analisi dello European Centre for Disease Prevention and Control, sono stati registrati 30 casi di infezione, di cui otto ricoveri. Secondo la ricerca, coordinata dall'Università degli studi di Milano, le persone infettate sono per la maggioranza adulti tornati da un viaggio all'estero

Lunedì 22 Aprile 2024 di Marta Giusti
Morbillo, rischio epidemia. L'esperta: «I vaccini hanno protetto molte generazioni e dovremmo assicurarci che continuino a farlo»

A Milano, dopo esser sparito durante la pandemia, è tornato il morbillo: da settembre sono stati registrati 30 casi. Tra marzo 2023 e febbraio 2024 in Europa sono stati registrati oltre 5.700 casi di morbillo e almeno 5 decessi dovuti alla malattia infettiva.

E sono aumentati di 10 volte i casi di pertosse rispetto ai due anni precedenti.

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I numeri

Da settembre 2023 a marzo 2024, secondo un'analisi del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie sono stati registrati 30 casi di infezione, più di un terzo di tutti i casi registrati da agosto 2019 ad agosto 2023. Tredici dei casi sono stati confermati dalle analisi. Per otto di loro è stato necessario il ricovero. Secondo la ricerca, coordinata dall'Università degli Studi di Milano, le persone infettate hanno un'età media di 33 anni e sono tornate da un viaggio in Asia.

I consigli degli esperti

«Anche se non abbiamo ancora identificato epidemie estese e dirompenti, il rafforzamento della sorveglianza della febbre e delle eruzioni cutanee e le attività di vaccinazione di recupero sono fondamentali per contribuire a limitare l'impatto della trasmissione transfrontaliera a seguito di viaggi verso Paesi endemici e facilitare il controllo di nuovi focolai» dicono i ricercatori.

La situazione in Europa: torna anche la pertosse

Tra marzo 2023 e febbraio 2024 in Europa sono stati registrati oltre 5.700 casi di morbillo e almeno 5 decessi dovuti alla malattia infettiva. E sono aumentati di 10 volte i casi di pertosse rispetto ai due anni precedenti. Sono i dati preliminari resi noti oggi dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie in occasione della settimana europea dell’immunizzazione, dal 21 al 27 aprile. «È scoraggiante vedere che, nonostante decenni di progressi nell'efficacia dei vaccini, nei Paesi dell'Ue e dello Spazio economico Europeo e a livello globale si affrontino ancora focolai di diverse malattie prevenibili con il vaccino», ha detto in una nota la direttrice Andrea Ammon. «I vaccini hanno protetto molte generazioni e dovremmo assicurarci che continuino a farlo».

L'agenzia europea ha ricordato che a correre i maggiori rischi, sia per il morbillo sia per la pertosse, sono i bambini con meno di un anno, ancora troppo piccoli per essere completamente protetti dal vaccino. Nel caso del morbillo, è essenziale il ruolo dell'immunità di gregge. «Il morbillo si diffonde molto facilmente, quindi, un'alta copertura vaccinale, di almeno il 95% della popolazione vaccinata con due dosi è essenziale per interrompere la trasmissione», spiega il Centro per la prevenzione. Nel caso della pertosse, «per proteggerli al meglio, è essenziale essere sicuri che tutti i vaccini raccomandati contro la pertosse siano somministrati in tempo. La vaccinazione durante la gravidanza può anche proteggere i bambini piccoli», conclude l'agenzia europea.


«Negli ultimi tre anni, più di 1,8 milioni di bambini nella regione europea dell'Oms non hanno potuto vaccinarsi contro il morbillo. La conseguenza di ciò è un aumento di 60 volte del numero di casi di morbillo nel 2023 rispetto al 2022». È quanto si legge in una dichiarazione della Commissione Europea, dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e dell'Unicef. «La nostra determinazione a garantire i benefici della vaccinazione a tutti e ovunque non deve vacillare», continuano le tre istituzioni. «Insieme, continueremo ad aumentare la consapevolezza sui benefici della vaccinazione. Continuiamo a contribuire a garantire che i sistemi sanitari siano adeguatamente preparati per qualsiasi epidemia e futura pandemia», concludono.

Il morbillo: che cos'è e quali sono i sintomi

Il morbillo è una malattia infettiva che si trasmette per via aerea. È un’infezione molto contagiosa che si diffonde rapidamente e dà luogo a epidemie, tanto che prima dell’avvento della vaccinazione era una delle principali cause di morte in età infantile. Un fatto che oggi, nonostante la malattia non sia più letale proprio per la diffusione del vaccino, non è cambiato: il morbillo rimane una malattia seria che può portare anche alla morte.

I sintomi del morbillo compaiono circa dieci giorni dopo l'infezione. Nella fase iniziale la persona malata presenta tosse, febbre e raffreddore; gli occhi, poi, possono arrossarsi e diventare sensibili alla luce. Possono comparire piccole macchie bianche circondate da un alone rossastro sulle gengive e all'interno delle guance dette macchie di Koplik. Tra il terzo e il settimo giorno dalla comparsa dei primi sintomi la temepratura può salire anche oltre i 40°C e compaiono macchie rosse sulla pelle, prima sul viso e poi su tutto il corpo.

Le complicazioni

Sia l’eruzione cutanea sia la febbre nel giro di qualche giorno di solito scompaiono, ma in circa il 30% dei casi possono svilupparsi complicazioni - tra cui otiti, polmoniti, diarrea, encefaliti post-infettive (1 su mille o 2 mila casi) e sovrainfezioni batteriche. In tal caso bisogna ricoverarsi in ospedale.

La mortalità è di 1-3 casi su mille ed è più alta nei soggetti di età inferiore ai cinque anni e tra gli individui immunocompromessi, con la polmonite responsabile di 6 decessi su 10 associati al morbillo.

Come proteggersi? Il vaccino

Per prevenire il morbillo da circa 60 anni è disponibile un vaccino efficace, economico e sicuro. Oggi si trova soprattutto nella forma combinata trivalente (Mpr, la combinazione di vaccini contro morbillo, parotite e rosolia) o tetravalente (oltre a morbillo, parotite e rosolia si aggiunge la varicella). Il ciclo si compone di due dosi: in Italia la prima viene somministrata in genere tra il 12° e il 15° mese di vita, la seconda tra i 5 e i 6 anni. Anche gli adolescenti e gli adulti che non siano stati immunizzati da bambini possono sottoporsi a vaccinazione.

La vaccinazione contro il morbillo, come tutti i farmaci, può avere controindicazioni. La maggior parte, comunque, è di lieve entità (reazione nel sito di iniezione, febbre, dolori alle articolazioni, esantema) e si risolve da sola. Nel complesso gli esperti ritengono che sottoporsi al vaccino è molto più sicuro che contrarre il morbillo.

Secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie statunitensi, il ciclo vaccinale completo è efficace al 97% contro il morbillo. Tre persone vaccinate su cento statisticamente potrebbero comunque contrarre il virus, se esposte. I motivi non sono del tutto chiari: è possibile che il sistema immunitario di queste persone non reagisca correttamente alla vaccinazione, oppure che l’immunità si perda nel tempo. In ogni caso, l’infezione risulta più lieve. 

Per proteggere le persone in cui la vaccinazione è meno efficace e coloro che per vari motivi non possono essere vaccinati o risultano immunocompromessi, sarebbe necessario che la copertura vaccinale della popolazione raggiungesse la soglia del 95%, un obiettivo che, purtroppo, oggi non è ancora stato raggiunto (secondo l’ultimo aggiornamento del 2022 disponibile su EpiCentro - Iss in Italia il 93,85% ha ricevuto il vaccino, ma in alcune Regioni e Province autonome solo il 90%).

Ultimo aggiornamento: 18:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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