L'INCHIESTA

Toti arrestato, venerdì l'interrogatorio di garanzia. Salvini: «Dimettersi per lui sarebbe una resa»

Gli sviluppi dell'inchista e le reazioni

Mercoledì 8 Maggio 2024

Toti: indagato anche il commissario del porto di Genova

Ci sono almeno altri dieci indagati, oltre ai 25 indicati nell'ordinanza, nell'ambito dell'inchiesta che ha portato all'arresto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

Tra questi Paolo Piacenza, dall'8 settembre 2023 commissario straordinario dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. È indagato per abuso d'ufficio. Gli uffici e la residenza di Piacenza sono stati perquisiti dalla guardia di finanza.

 

Finanza sequestra 220mila euro in contanti ad Aldo Spinelli

La guardia di finanza ha sequestrato 220 mila euro in contanti e valuta estera all'imprenditore Aldo Spinelli nell'ambito dell'inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il presidente della regione Liguria Giovanni Toti. Il denaro è una parte dei 570 mila euro del sequestro disposto dal giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni. 

 

Venerdì l'interrogatorio di garanzia per il governatore

Il gip ha fissato per venerdì l'interrogatorio del governatore della Liguria Giovanni Toti, agli arresti domiciliari per corruzione da ieri. L'imprenditore della logistica Aldo Spinelli e il capo di gabinetto di Toti Matteo Cozzani verranno interrogati sabato.

Centrodestra: avanti compatti con Piana in Liguria

Sono ore frenetiche di consultazioni quelle in corso anche oggi tra i vertici politici dei partiti di centrodestra che sostengono la giunta regionale ligure, guidata fino a ieri da Giovanni Toti, finito agli arresti per corruzione. Tra Genova e Roma si intrecciano le comunicazioni tra i capi politici liguri di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia - Edoardo Rixi, Matteo Rosso e Carlo Bagnasco -, e le direzioni romane. Al momento emerge sintonia tra gli alleati sul modo di procedere. La parola d'ordine è tenere in vita la giunta regionale, al cui comando c'è il vice Alessandro Piana (Lega). La speranza è che Toti riesca a chiarire la sua posizione, ottenere la revoca dei provvedimenti cautelari e riuscire a tornare al comando. La seconda parola d'ordine è attendere gli sviluppi dell'inchiesta. Nessuno degli alleati chiede le dimissioni del presidente ma se dalle carte dovessero emergere elementi tali da dovere considerare una eventuale richiesta di un passo indietro di Toti, la scelta sarebbe comunque indicata da Roma. A livello locale proseguono le consultazioni tra i consiglieri regionali, i capigruppo, gli assessori, che nel pomeriggio si riuniranno per decidere, insieme al reggente Piana, le pratiche da seguire in prima battuta. Alcune devono essere aperte, altre devono proseguire alcune vanno concluse. In caso di un prolungamento dei provvedimenti cautelari e della impossibilità di Toti di tornare nel suo ufficio in Regione, si prosegue comunque con il reggente. «Se c'è la fiducia della giunta e della maggioranza, e oggi abbiamo una prima riunione, sono chiamato ad andare avanti» ha dichiarato Piana. In caso di dimissioni d Toti, invece, cadranno la giunta e il consiglio e si andrà alle elezioni, anticipate di un anno rispetto alla scadenza del 2005. In quel caso ci sarebbe un periodo di reggenza con Piana al comando. 

Donzelli: Toti estraneo? Diamogli tempo

«Credo che prima di parlare di elezioni ci debbano essere i tempi necessari. Toti dice che non ha nessun coinvolgimento, diamogli il tempo di dimostrarlo. Noi chiediamo massima chiarezza in questo caso come l'abbiamo chiesta in Puglia e Piemonte. Massima attenzione perché quando si parla della cosa pubblica ci deve essere la massima trasparenza». Lo ha detto il responsabile organizzazione di FdI Giovanni Donzelli a margine di una conferenza. Donzelli ha ricordato: «Abbiamo avuto in passato la nostra sindaca di Terracina stata arrestata e scelse di dimettersi. Poi non è stata nemmeno rinviata a giudizio, su richiesta della Procura».

Salvini: per Toti dimettersi sarebbe una resa

«Dimettersi sarebbe una resa, dal mio punto di vista. Perché domani qualunque inchiesta, avviso di garanzia o rinvio a giudizio porterebbe alle dimissioni di un sindaco». Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, a Milano. «Non sono nelle condizioni - ha aggiunto - di suggerire niente a Giovanni, che ritengo un ottimo amministratore. Ritengo che in Italia e in tutti i Paesi civili chiunque sia colpevole, se condannato nei tre gradi di giudizio, non basta un'inchiesta. Lo invito a dimostrare che ha lavorato correttamente e spero che i giudici gli diano velocemente la possibilità di farlo».

Gasparri: tempistica indagine sospetta

«Toti è uno di quelli che ha voltato le spalle al presidente Berlusconi e a Forza Italia, fondando un suo partito. Ma questo non mi porta ad avere un pregiudizio negativo nei suoi confronti, così come non ho un dovere difensivo. Io guardo i fatti: quel contributo di cui si parla è stato registrato nella raccolta fondi ed uno che vuole fare il corrotto non lo segna nei contributi elettorali. Per fare un esempio, l'8 e il 9 giugno a Sanremo si vota e noi, come centrodestra e come Forza Italia, sosteniamo il candidato sindaco Rolando mentre Toti sostiene altre persone. Quindi tra di noi ci sono anche posizioni diverse. Dopodiché ritengo che la tempistica di questa indagine sia sospetta». Così il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, ad Agorà su Rai3. «Per quanto riguarda altri scenari della Puglia, invece, c'é una vicenda che non mi pare chiara. Emiliano incontra un tale Pisicchio a mezzogiorno, dirigente di un ente pugliese da lui nominato e già assessore. Pisicchio si dimette all'una e alle cinque viene arrestato. Emiliano è un profeta o sapeva qualcosa? Di questo parleremo anche in Antimafia venerdì alle ore 10.30. Insomma qualcuno non solo non viene indagato, ma forse ha anche delle capacità profetiche. Il mio sospetto è che Emiliano potesse sapere che Pisicchio sarebbe stato arrestato poche ore dopo. E ricordo a Emiliano che è un reato sapere e riportare notizie riservate. Emiliano non la racconta giusta». 

A un mese dalle elezioni europee, un terremoto giudiziario sconvolge la Liguria: il governatore Toti finisce ai domiciliari per corruzione, in un caso con 25 indagati e 10 destinatari di misure cautelari.

Tra loro il capo di gabinetto di Cozzani, accusato d'aver agevolato un clan mafioso. Pur di «ottenere la rielezione» è stata «svenduta la propria funzione in cambio di finanziamenti», afferma la gip Faggioni in merito a Toti. Il governatore dovrebbe dimettersi, secondo la Schlein. Nordio solleva «perplessità sulla misura, rispetto al tempo in cui è stato commesso il reato ed è iniziata l'indagine».

Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 10:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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