Mancano le etichette adesive per le provette, saltano gli esami del sangue

Sabato 18 Maggio 2024 di Giuseppe Babbo
CAVALLINO TREPORTI Il nuovo distretto sanitario del litorale
SAN DONÁ/CAVALLINO - Niente etichette adesive da attaccare alle provette, salta l’esame del sangue. É la risposta che si è sentito dare ieri mattina, al distretto sanitario di Ca’ Savio, un cittadino di Cavallino-Treporti. Lui è Sebastiano Berton che, nei giorni scorsi, aveva regolarmente prenotato gli esami. Ieri mattina però, una volta arrivato al distretto, l’amara sorpresa, oltretutto con la proposta di un’alternativa poco agevole: quella di rivolgersi all’ospedale di San Donà. 
«Mi sono recato prima delle 8 nella sede del Cavallino-Treporti – racconta il residente - per effettuare le analisi del sangue regolarmente prenotate, ma sono stato informato dai dipendenti della stessa Ulss dell'impossibilità di effettuare gli esami perché il distretto era sprovvisto di etichette adesive da attaccare alle provette di sangue e urine, che mi hanno detto essere state già richieste alla direzione centrale da almeno una decina di giorni. Altri pazienti sono stati invitati a rivolgersi per all’ospedale di San Donà per effettuare i prelievi già prenotati». Impossibile, secondo la versione del paziente, effettuare una prenotazione sostitutiva. «Lo stesso distretto – conclude Sebastiano Berton - non era in grado di effettuare prenotazioni sostitutive in quanto non conosceva ancora i tempi di consegna delle etichette da parte della direzione centrale di San Donà». 
Informato dell’accaduto, il direttore generale dell’Ulss 4 Mauro Filippi ha avviato tutte le verifiche del caso, annunciando un’ulteriore indagine interna e scusandosi pubblicamente con il paziente. «Dalle prime verifiche va precisato – dice Filippi – che fino a questa mattina le etichette c’erano e poi sono finite, quindi non è vero che le stanno attendendo da dieci giorni. Se stavano per finire bastava comunicarlo e sarebbero state inviate per tempo. In ogni caso l’operatore poteva agire diversamente: per queste situazioni c’è una procedura specifica da seguire registrando manualmente il paziente e lo stesso vale per le fialette. Accade così per esempio quando si rompe la macchinetta che stampa le etichette. Non capiamo perché non sia accaduto anche in questa occasione. In più non si capisce perché è stata data come alternativa l’ospedale di San Donà, visto che prima c’è quello di Jesolo». Ed è per questo che lo stesso dg ha annunciato che ci saranno ulteriori accertamenti. «Di certo il paziente è stato mandato via e questo non doveva succedere – conclude Filippi – perciò ci scusiamo con lui. Nei prossimi giorni convocheremo gli operatori per capire cosa effettivamente è stato detto. Una volta capite le responsabilità, non escludiamo di prendere dei provvedimenti». 
 
Ultimo aggiornamento: 20:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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