Chioggia. «C'è mia moglie là dentro. Devo farla uscire!». Straniero armato di forbici semina il caos in ospedale

Giovedì 16 Maggio 2024 di Diego Degan
Panico nell'ospedale di Chioggia

CHIOGGIA (VENEZIA) - «C'è mia moglie là dentro. Devo farla uscire». Diceva così o, almeno, questo è quello che i testimoni hanno capito, dato che non si spiegava benissimo il giovane nordafricano che, ieri mattina, nel parcheggio dell'ospedale. Prendeva a calci un'automobile, tenendo un paio di forbici in mano. L'episodio è stato riferito dalla testata on line Chioggia Azzurra, ma i contorni della vicenda non sono molto chiari.
«Un paziente psichiatrico, già noto», si limita a confermare l'Ulss.

E che avesse dei problemi, l'avevano capito anche quelli che lo avevano visto prendersela con la macchina. Se le sue intenzioni fossero "buone" (ovvero liberare una persona, in qualche modo, prigioniera), oppure "cattive" (un attacco di gelosia?); se le forbici fossero l'unico arnese che aveva trovato per far leva sulla portiera e tentare di aprirla, o un'arma improvvisata per colpire qualcuno, è impossibile saperlo, soprattutto perché nella macchina, in realtà, non c'era nessuno.


ALLARME
Ma, in quella situazione di incertezza, sono state avvertite le forze dell'ordine che, in breve, sono andate a verificare cosa stesse accadendo. Probabilmente, oltre che ai sanitari, il nordafricano, all'incirca trentenne, era noto anche alle forze di polizia. Non c'è stato, infatti, alcun episodio di resistenza o scoppio di altra violenza: il giovane è stato accompagnato al vicino Pronto soccorso e lì, preso in consegna dai sanitari, dai quali si è lasciato curare senza problemi ritenendo forse, di trovarsi tra "amici". Questo accesso al Pronto soccorso non sarebbe il primo ma l'ultimo di una serie da quando il giovane si trova «domiciliato» a Chioggia.
Quindi non residente ma, probabilmente ospite di qualche comunità di accoglienza. Che cosa abbia spinto il trentenne magrebino a quell'esplosione di violenza, per fortuna solo contro le cose e non contro le persone. È impossibile dirlo. Sempre secondo il resoconto di Chioggia Azzurra, il giovane si sarebbe recato, dapprima, al Pronto soccorso, poi se ne sarebbe andato e, quindi, sarebbe tornato, arrabbiato e con le forbici, nel parcheggio dell'ospedale. E' possibile, quindi, che avesse avvertito l'avvicinarsi di un certo malessere e che, mentre era ancora in grado di controllarsi, abbia cercato l'aiuto dei sanitari a che, poi, abbia desistito, forse perché aveva trovato affollamento e non riusciva a farsi dare ascolto, forse perché il disturbo che lo affligge, nel frattempo, si era acuito e lui non sapeva più cosa fare. A quello stadio della vicenda, comunque, non avrebbe provocato guai, limitandosi ad allontanarsi, senza prendersela con nessuno. E solo dopo, pensieri foschi e confusi lo hanno portato a quell'esplosione di violenza che tanto ha fatto preoccupare chi vi ha assistito, fino a rendere necessario l'arrivo delle forze dell'ordine.

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