Suicidio assistito. L'appello di Martina, paralizzata dalla Sla a 49 anni: «In Italia non mi permettono di morire col sorriso»

Venerdì 17 Maggio 2024 di E.B.
Foto dal sito dell'associazione Luca Coscioni

TRIESTE - «Vorrei morire col sorriso sul viso, nel Paese dove ho scelto di vivere, e dove ho pagato le tasse». È il video appello ai parlamentari di Martina Oppelli, di 49 anni, dall'età di 28 affetta da sclerosi multipla, che ha diffidato l'Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (Asugi) dopo il diniego ad accedere al "suicidio medicalmente assistito", come annunciato dall'Ass.Luca Coscioni. La donna ha detto che il suo non è un suicidio ma eutanasia e presto potrebbe "essere costretta" ad andare in Svizzera per accedere alla morte volontaria assistita.

L'appello della donna

«Dipendo totalmente da altri. Come mangio? Come bevo?», chiede nel video.

La donna ad agosto 2023 aveva inviato la richiesta di verifica delle condizioni per accedere alla morte volontaria assistita ad Asugi ma, dopo essere stata visitata dalla commissione medica multidisciplinare a ottobre 2023, non aveva ricevuto alcuna risposta. Dopo una serie di solleciti, la Asugi comunicava di non poter accogliere la richiesta perché mancherebbe il requisito del trattamento di sostegno vitale.

La diffida

A febbraio 2024 Martina Oppelli, assistita dal collegio legale dell’Associazione Luca Coscioni, ha diffidato l'azienda sanitaria affinché procedesse alla immediata rivalutazione delle sue condizioni di salute. L’azienda sanitaria ha però negato questa possibilità sostenendo di non avere alcun obbligo a rivedere un proprio precedente provvedimento e che tale richiesta di revisione contrasta con il principio di “economicità” nella pubblica amministrazione. Martina Oppelli ha depositato,  tramite i propri legali, un ricorso d’urgenza per chiedere che Asugi venga condannata alla rivalutazione del requisito del “trattamento di sostegno vitale” e alla individuazione del farmaco letale, delle sue quantità e della modalità di autosomministrazione in modo da poter accedere al sucidio medicalmente assistito in Italia.

Ultimo aggiornamento: 13:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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