Villorba. Spinge a terra un anziano durante una lite e lo uccide: sconto di pena per Marco Braido

Venerdì 17 Maggio 2024 di Maria Elena Pattaro
Villorba. Spinge a terra un anziano durante una lite e lo uccide: sconto di pena per Marco Braido

VILLORBA (TREVISO) – Spinse e uccise un anziano: processo in abbreviato per Marco Braido, il 44enne di Ponzano alla sbarra per l’omicidio preterintenzionale di Giovanni Gagno, l’80enne spinto a terra durante una lite scoppiata il 24 luglio del 2020 e morto il giorno successivo in ospedale per il gravissimo trauma cranico. L’imputato, per effetto del rito, potrà beneficiare dello sconto fino a un terzo della pena.

Ieri mattina la Corte d’Assise di Treviso ha accolto la richiesta avanzata dalla difesa. L’avvocata Esmeralda Di Risio ha rinnovato la richiesta del rito abbreviato, condizionato all’acquisizione di una serie di documenti e all’escussione dei propri consulenti. Richiesta accolta dalla Corte.

Oltre ai periti della difesa, verranno sentiti anche il consulente del tribunale e quello di parte civile. Braido, oltre all’accusa di omicidio preterintenzionale, deve rispondere anche di lesioni gravi alla moglie dell’anziano. Per entrambi i reati gli vengono contestate le aggravanti dei futili motivi e della minorata difesa. «La scelta del rito comporterà uno sconto di pena, ma noi siamo qui per ottenere una pena giusta e commisurata alla gravità del fatto - afferma l’avvocato di parte civile Alberto Zannini, a cui si sono affidati i tre figli dell’anziano deceduto - e le aggravanti ci fanno ben sperare». La moglie Settima Scattolin è rappresentata, invece, dall’avvocato Vincenzo Arcidiacono. Il processo è stato aggiornato al prossimo 12 giugno.

L’AGGRESSIONE

Nella precedente udienza era stata definita nel capo d’imputazione la cronologia dei fatti: l’uomo, secondo la Procura, prima avrebbe spinto a terra Giovanni Gagno, facendogli battere la nuca contro il terreno, e poi ha spinto anche la moglie. Una sequenza che, per gli inquirenti e per le parti civili, rappresenta un tassello fondamentale per contestare la condotta violenza dell’imputato. Sempre nell’ultima udienza, i tre figli di Gagno avevano avanzato una richiesta di risarcimento a cinque zeri: oltre 600mila euro. Ai quali si aggiungerà la cifra della moglie della vittima.

LA VICENDA

La vicenda risale al 24 luglio 2020. In via Fontane, attorno alle 9, era arrivato un furgone con degli operai che dovevano effettuare dei lavori. Il furgone era parcheggiato nel vialetto sterrato, rendendo difficoltose le manovre di uscita delle auto, tra cui quella di Braido. Gagno e la moglie erano usciti di casa per capire cosa stesse accadendo. Ne nacque un diverbio e Braido, stando all’accusa, avrebbe spinto l’80enne facendolo cadere a terra. L’anziano aveva sbattuto violentemente la testa e quelle lesioni gli erano state fatali. Era morto infatti il giorno successivo in ospedale. Braido avrebbe spinto a terra anche la moglie Settima, provocandole la frattura della clavicola: 90 i giorni di prognosi. La Procura aveva fatto scattare subito le indagini per omicidio preterintenzionale e lesioni gravi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci