VILLORBA - A mezzogiorno di ieri è scaduto anche il secondo ultimatum: gli hacker russi di Hunters International hanno pubblicato sul dark web gli oltre tre milioni di file sottratti nel gennaio 2023 alla Benetton. Si tratta essenzialmente di file riferibili alla società Olimpias della Holding Edizione. Sono informazioni di tutti i tipi, relative alle dinamiche sua interne che esterne della società. Nemmeno questa seconda azione dei pirati informarci, più pesante rispetto alla pubblicazione dei primi dieci file sottratti avvenuta sabato, scalfisce però la posizione di Benetton Group, che non rilascia dichiarazioni ufficiali ma fa trapelare che sta collaborando attivamente con le autorità competenti e impegnate nelle indagini e che non ha nessuna intenzione di cedere ai ricatti del gruppo criminale che ha chiesto un riscatto in bitcoin. Dal colosso trevigiano fanno anche sapere che i dati esfiltrati sono datati e non particolarmente significativi.
L’ATTACCO
La minaccia di Hunters è emersa nel lato oscuro del web per la prima volta giovedì scorso quando è iniziato il primo conto alla rovescia. Il gruppo criminoso aveva annunciato di aver sottratto oltre tre milioni di file dalla banca dati del colosso trevigiano per un totale di 433 Gigabyt. E di voler iniziare la pubblicazione. Ha dato quindi un ultimatum per pagare una riscatto in bitcoin. I dati rappresentano il bottino di un furto telematico avvenuto un anno fa, nel gennaio del 2023, quando ci fu un blitz che fece clamore.
LA STORIA
Hunters è un gruppo noto nel mondo del dark web. I cervelli pensanti dell’organizzazione vengono quasi sempre individuati in Russia e in Nigeria, ma nessuno è in grado di intercettarli. L’obiettivo principale è l’estorsione tramite il furto dei dati o la minaccia di cancellarli. L’elenco delle vittime comprende organizzazioni negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Germania e in Namibia. Gli affiliati sono sparsi in tutto il mondo e un attacco informatico può letteralmente arrivare da qualsiasi parte. I grandi gruppi come Benetton sono considerati prede pregiate.