Spunta un altro impianto per produrre biometano alle porte di Rovigo

Domenica 28 Maggio 2023 di Francesco Campi
A Sant'Apollinare, frazione di Rovigo, è previsto un impianto per la produzione di biometano

ROVIGO - Anche il biogas è in fermento in Polesine. Il 2 dicembre la Provincia, al termine di un lungo iter, ha rilasciato il Provvedimento autorizzatorio unico alla EniBioCh4in Aprilia per realizzare a Boara Polesine in quella che un tempo era la Nuova Amit un impianto di produzione di biometano da Forsu, la Frazione organica dei rifiuti solidi urbani, altrimenti detta “umido”, mentre nell’ambito del Pnrr Ecoambiente ha appena ottenuto un finanziamento di poco meno di 10 milioni per realizzare un biodigestore, sempre alimentato a Forsu, anche se ancora non è stato svelato dove.

LA NOVITÀ
E sempre per produrre gas dalle immondizie, il 26 aprile scorso una srl con sede ai Parioli, a Roma, Superenergia, ha presentato alla Provincia una domanda di verifica di assoggettabilità a Valutazione d’impatto ambientale di un progetto per realizzare a Bergantino, in via Vaccara, un impianto di produzione biometano per autotrazione, da Forsu, residui verdi, fanghi e sottoprodotti di origine animale. E si legge nella relazione progettuale, la previsione è di trattare trattare una quantità annua di rifiuti in ingresso di 70.500 tonnellate, di cui 60mila di Forsu, fanghi di risulta di impianti di depurazione civili e agroalimentari e sottoprodotti agricoli e agroindustriali e 10.500 di verde. Per capire la portata, a Boara il volume previsto è di 40mila tonnellate l’anno, 30mila delle quali di rifiuti agroindustriali, agroalimentari e Forsu, 10mila di rifiuti ligno-cellulosici, mentre l’impianto di Ecoambiente dovrebbe trattare 25mila tonnellate di Forsu e 15mila di verde.
Per capire ancora meglio, nell’arco dell’intero 2021 in tutto il Polesine sono state raccolte 18.951 tonnellate di Forsu.

Questo significa che i rifiuti trattate da tali impianti saranno quasi interamente importate. È l’altro lato della medaglia della sostenibilità. E, vista la situazione, sembra inevitabile turarsi il naso.

IMPIANTI IN ARRIVO
Tuttavia, se a Papozze il battagliero comitato No biogas è pronto a impugnare insieme al sindaco Pierluigi Mosca l’autorizzazione regionale che sembra ormai a un passo per l’impianto progettato dalla Valsugana Green energy e che prevede l’utilizzo di pollina e altre deiezioni animali, scarti vegetali da produzioni ortofrutticole e cerealicole, a Rovigo è passato sotto silenzio l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio in via Argine Zucca, a Sant’Apollinare, di un impianto di produzione di biometano proveniente dalla cofermentazione anaerobica di biomasse agricole vegetali di coltivazioni agricole dedicate, compresi i residui colturali, effluenti zootecnici, nonché sottoprodotti di origine animale, che lo scorso luglio la Regione ha concesso alla società Rovigo Uno, srl con sede legale Capraia e Limite, a Firenze. Questo è solo quello che sta accadendo negli ultimi mesi.

IL QUADRO
La situazione, però, è in fermento. Intanto, secondo il raportto aggiornato al 21 luglio 2021 del Gse, in Polesine gli impianti a biogas che ricevevano incentivi erano 26, per una potenza nominale complessiva di oltre 20 megawatt equivalenti. Du questi, 18 con potenza prossima a un megawatt: i due che come l’impianto di Boara sono transitati da Fri-El a Eni, ovvero quello di Guarda Veneta e quello di Costa, quello di Adria della Novamont, analogamente entrata sotto l’ala Eni, quello della Biocalos a Bagnolo di Po, quello della Bioenergy Sca a Canda, quello della Mz Biogas che fa parte della Agricola Biometano spa ad Ariano, quello a Villadose del Consorzio Maiscoltori cerealicoltori polesani, quello a Trecenta della Società Agricola polesana che ha però sede legale a Roma, quello a Lendinara della Società Agricola Bio power di Badia, quello a Pincara della società agricola Aptenia di Stanghella, quello di Crespino degli Allevamenti Perini, quello a Taglio di Po dell’Azienda agricola Giardini Giovanni, quello di Castelnovo Bariano della Fenil Novi, mentre a Porto Tolle c’è sia quello dell’Azienda agricola Nicolasi Tiziana che quello dell’Azienda agricola Canella, nella cui galassia ne rientrano anche altri di potenza inferiore, invece a Porto Viro ci sono i tre di Mezzanato, due di Nicola e uno di Antonio.

Ultimo aggiornamento: 08:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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