PORDENONE - Un lavoro sicuro come operaio, papà da qualche mese, Akram Boutmart, 23 anni, origini marocchine ma nato in Italia, è stato arrestato perché deteneva in casa, nascosti in un paio di scarpe, 135 grammi di cocaina.
L'INTERVENTO
Negli ultimi mesi la Questura ha intensificato la lotta al contrasto delle sostanze stupefacenti. Il 23enne da qualche tempo era monitorato perché c'era il sospetto che potesse spacciare cocaina. Venerdì gli investigatori, dopo essersi confrontati con il sostituto procuratore Marco Faion, sono andati a prendere il ragazzo sul luogo di lavoro, avevano deciso si procedere con la perquisizione del suo appartamento e vi era la necessità che il ragazzo fosse presente. Una volta scesi dall'auto, Akram Boutmart ha opposto resistenza. Non voleva seguire i poliziotti, si è buttato a terra aggrappandosi al paraurti della macchina cominciando a urlare. Ha così richiamato l'attenzione della moglie e di diversi amici, che hanno cominciato a registrare la scena con i telefonini. Qualcuno ha anche chiamato il Numero unico di emergenza 112 per segnalare la situazione, del resto i poliziotti erano in borghese e non era ben chiaro che cosa stesse succedendo. Il ragazzo non voleva entrare in casa. Un investigatore ha anche riportato dei graffi alle braccia, da qui l'arresto - oltre che per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti - anche per resistenza.
LO STUPEFACENTE
È stata la moglie a permettere ai poliziotti di effettuare la perquisizione. La droga era infilata in un paio di scarpe che si trovavano nella camera da letto. Oltre alla cocaina sono stati recuperati alcuni grammi di marijuana e materiale che potrebbe essere stato utilizzato per il confezionamento delle dosi.