Pressing dell'industria delle bevende zuccherate e di Forza Italia per cambiare la sugar tax.
Per l'associazione la tassa obbligherebbe le aziende ad alzare i prezzi ai clienti «perché aumenta del 14% la fiscalità su litro di prodotto, in un momento in cui i tassi di interesse sui mutui sono ancora alti». L'effetto, secondo Nomisma, sarebbe di una contrazione delle vendite (-16%), degli investimenti (-46 milioni), degli acquisti di materia prima (-400 milioni), oltre ai rischi occupazionali (per 5mila lavoratori). Contraria anche la Uila-Uil, che parla di rischio «riduzione di consumi interni ed export». Si invita quindi il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, al dietrofront. La norma, comunque, oltre a mettere risorse nelle casse pubbliche, nasce per disincentivare l'acquisto di bevande che dietologi e scienziati dell'alimentazione invitano ad assumere in modo limitato. Per chi non paga l'imposta è prevista una sanzione da 250 euro e fino al quintuplo della cifra evasa. Per il ritardato pagamento c'è una sanzione pari al 25% del dovuto. Chi non presenta la dichiarazione mensile per calcolare la tassa rischia una sanzione fino a 2.500 euro.