Viterbo violenta? La mafia, lo stupro, l'omicidio e i tanti segnali non ascoltati

Sabato 4 Maggio 2019
Viterbo violenta? La mafia, lo stupro, l'omicidio e i tanti segnali non ascoltati
Tutto nell'arco di tre mesi o poco più. I tre mesi che segneranno la storia di una città di provincia, tranquilla fino a prova contraria, finita al centro dell'attenzione di tutto il Paese. Dai 13 arresti per infiltrazioni mafiose, da parte della Dda di Roma a febbraio, passando all'inchiesta di queste settimane sullo stupro di una donna semi-incosciente. E fino al brutale omicidio di Norveo Fedeli, ieri in centro, l'ultimo episodio che apre una ferita nel tessuto cittadino. Anche se tutti sparano che sia soltanto una parentesi che tornerà a chiudersi.

I sentimenti registrati ieri pomeriggio in città erano sgomento e di incredulità, oltre che di profonda tristezza. Lo stesso deputato Mauro Rotelli (FdI), che è passato da via San Luca, ha detto di sentirsi «con il morale a terra, che brutta storia». E non solo perché Fedeli era conosciuto da tantissime persone. Il terribile uno-due degli arresti per lo stupro, con tutto il riversarsi dell'attenzione mediatica sulla città, ha finito per frastornare tutti. Tanto che in via San Luca, in poco tempo, anche ieri sono arrivati telecamere e fotografi di ogni testata. Mai successa una cosa simile a Viterbo, finita ora al centro dell'obiettivo.

Sul posto della tragedia ieri si è portato anche il prefetto Giovanni Bruno, sempre molto attento a quanto accade nella sua provincia di competenza. Un'attenzione maggiore, forse, da parte delle forze dell'ordine sarebbe bastata a evitare il peggio? Da anni si ribadisce che entro le mura la situazione è diventata spesso complicata: basta ricordare le risse di San Faustino, gli episodi di spaccio nei vicoli e i non pochi interventi per sedere scazzottate e botte tra ubriachi. Un segnale di degrado che forse avrebbe dovuto far scattare dei segnali di allerta maggiori; come quelli sollecitati da carabinieri e polizia alle istituzioni in più occasioni, anche all'interno del comotato per l'ordine e sicurezza.

Una pessima pubblicità per una città sconosciuta a molti italiani, ma così ricca di storia e testimonianze da lasciare sorpresi i tanti - sempre di più negli ultimi anni - che hanno deciso di visitarla. «Ci sono molte cosa da migliorare, a cominciare dal centro storico, ma questa è una bella città che non conoscevamo», il commento di molti. Appunto. E dire che questa per anni è stata - nei lontani 90 - la città del Maresciallo Rocca, alias Gigi Proietti, in una fiction che a quei tempi faceva ascolti come quelli del commissario Montalbano. I tempi cambiano.
 
Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 13:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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