Vaccino, 4 medici di famiglia no vax. E i viterbesi inventano "scuse" per avere l'esenzione

Venerdì 13 Agosto 2021 di Renato Vigna
Michele Fiore a sinistra

“Da bambino ho avuto una reazione allergica”.

Oppure, “sono immunodepresso, nel senso che mi prendo ogni tipo di malattia”. Sono soltanto alcune delle “scuse” che alcuni viterbesi hanno utilizzato per chiedere al proprio medico di famiglia di ottenere l’esenzione dal Green pass. “Nel primo caso, la soluzione è una seduta vaccinale in ambiente protetto, ovvero alla presenza di anestesisti.

Nel secondo, servono accertamenti prima che la patologia sia certificata. Insomma – spiega Michele Fiore, segretario provinciale del sindacato di categoria Fimmg – l’esenzione quanto è vera non è un problema. Alcuni però vorrebbero sfruttarla per avere un lasciapassare allo scopo di evitare il vaccino”.

Ma in questi giorni i medici di base sono sottopressione non tanto per i furbetti dell’esenzione (che tra l’altro dura fino a settembre), quanto perché sommersi dalle richieste di green pass. Molti, soprattutto quanti non hanno gli strumenti per scaricare il certificato da soli, si rivolgono agli ambulatori. “Per loro è un diritto ma noi non siamo stampatori. Questa incombenza – dichiara Fiore – ruba tempo alla nostra attività di medici e non dovrebbe competere a noi”. Anche perché non tutti i casi sono semplici: chi è guarito dal Covid deve sottoporsi a un’unica dose ma il certificato corrispondente non riporta l’avvenuta immunizzazione.

Molti guai ha provocato anche ai medici di medicina generale l’attacco hacker contro i portali della Regione Lazio. “Adesso – aggiunge il segretario Fimmg – dobbiamo usare una mail per chiedere le dosi, poi un’altra per comunicare i pazienti a cui sono state somministrate. Temiamo che così si perda qualche dato”. Sul fronte della campagna, Fiore rivela che al 31 luglio nel Viterbese erano state somministrare 330mila dosi e il 65% della popolazione risultava aver completato il ciclo. “Numeri che ci fanno ben sperare, uniti ai tanti tra i 16 e i 24 anni che ci stanno contattando per sottoporsi al vaccino”, dichiara.

Eppure, resta uno zoccolo duro di medici di base che ancora non si sono vaccinati. “Sono 4 sui 230 presenti in provincia. Una percentuale inaccettabile, trattandosi di sanitari”, accusa. Per loro, è la Asl a segnalare l’inadempienza all’ordine dei medici che può decidere per la ricollocazione, la sospensione o, in caso di aperta propaganda no vax, per la radiazione dall’albo.

Intanto, oggi l’azienda sanitaria annuncerà le modalità operative con cui i ragazzi tra i 12 e i 18 anni, come auspicato dal commissario per l'Emergenza Francesco Figliuolo, potranno accedere al vaccino senza prenotazione. La curva, infine, non accenna a scendere: ieri 24 nuovi casi, tra i quali una bimba di 3 anni di Civita Castellana e 12 guariti. Stabili i ricoveri.

Ultimo aggiornamento: 19:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA