Litorale, il maltempo presenta il conto. Spariti metri di spiaggia, «servono interventi»

Giovedì 19 Gennaio 2023
Litorale, il maltempo presenta il conto. Spariti metri di spiaggia, «servono interventi»

L'acqua ha superato il muro di mattoncini che divide l'arenile dal lungomare.

Staziona in piccole pozze sulla pista ciclabile e intorno agli stabilimenti. Fatica a ritirarsi nonostante la tregua concessa ieri. Così mentre la spiaggia è invasa dai detriti e il vento ha costruito piccole piramidi di sabbia.

Tre giorni di maltempo, con pioggia a tratti violentissima e raffiche da sud ovest oltre i 60 km/h, presentano il conto. Un conto meno salato rispetto a quello della violenta mareggiata di novembre ma che, quando mancano pochi mesi all'inizio della stagione, riaccende le luci sul problema dell'erosione costiera che avanza in maniera sempre più decisa.

«Il mare si mangia quattro o cinque metri di spiaggia all'anno spiega Marco Marzi, gestore di una stabilimento al lido e presidente di Federbalneari Tarquinia - serve un intervento urgente». L'ultimo ripascimento, un investimento di diversi milioni di euro sotto il primo mandato di Alessandro Giulivi datato 2003, inizia a mostrare i segni del tempo. «Venti anni sono un periodo lungo continua ancora Marzi - specie davanti alla violenza delle ultime mareggiate».

Un piano, Federbalneari, lo aveva presentato: «C'è un progetto depositato da anni in Regione per un importo di poco superiore ai due milioni di euro continua Marzi -. Se applicato avrebbe fatto da argine per tutto il tratto di mare che va dalla riserva delle Saline fino alla foce del Marta e invece siamo rimasti fermi alle promesse». Fermi «e in balia degli eventi» spiega ancora Marzi, che alla preoccupazione per il danno ambientale (se l'acqua marina entrasse nelle vasche di raccolta delle saline si perderebbe una fetta importante di biodiversità) unisce quella per l'impatto che un'erosione fuori controllo, e senza argine, avrebbe sull'intero settore del turismo e dell'accoglienza.

«Meno spiaggia significa meno ombrelloni, meno ombrelloni meno turisti e più difficoltà per le imprese nel far tornare i conti. Tutto quello di cui non abbiamo bisogno in questo periodo storico aggiunge Marzi -. La necessità di un intervento urgente è anche di natura sociale». Meno spazi a disposizione significa infatti una più bassa domanda di personale: decine e decine di persone che rischiano di rimanere a casa.

Non è solo Federbalneari a spingere l'acceleratore per arrivare ad un ripascimento. Sulla necessità di interventi era stata chiara anche Marzia Marzoli, presidente del SIB (sindacato italiano balneari) Lazio. In una nota diffusa martedì scriveva: «È urgente l'avvio di un processo di pianificazione degli interventi di difesa sulla costa laziale, connesse all'esigenza di strategie coerenti con i numerosi interventi eseguiti e da eseguire, anche in funzione degli scenari che vengono prospettati dai cambiamenti climatici e dagli effetti delle attività antropiche».
 

Ultimo aggiornamento: 21:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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