25 aprile, scontro totale. Fusco: «Vergognosa la presenza dell'Anpi». L'opposizione: «Leghisti barbari»

Sabato 25 Aprile 2020 di Massimo Chiaravalli
25 aprile, scontro totale. Fusco: «Vergognosa la presenza dell'Anpi». L'opposizione: «Leghisti barbari»
Aperture del sindaco alla partecipazione e dietrofront, accuse al vetriolo al governo da un senatore per un’altra apertura, quella all’Anpi, con risposta «siamo tutti partigiani» dell’opposizione a palazzo dei Priori. Un 25 aprile così: divisi, in tutti i sensi. Con una disobbedienza in vista ma restando nel perimetro delle regole.

Antipasto della Liberazione, la giostra delle circolari: il governo prima vieta la partecipazione, tranne all’autorità deponente la corona al monumento ai caduti. L’Anpi protesta, il ministero rettifica e apre alle associazioni partigiane e combattentistiche, ma agevolando «intese fra le associazioni per l’individuazione di un’unica rappresentanza». Fermo restando che «non siano coinvolte altre autorità, civili o militari». E il prefetto si adegua con analogo atto. Quindi niente consiglieri alla cerimonia.

Poi il sindaco Giovanni Arena invece apre, salvo poi anche lui rettificare così: «Alcuni consiglieri vorrebbero partecipare, e mi avrebbe fatto piacere, ma vista la situazione è necessario attenersi a quanto disposto dalle misure restrittive governative».

Caos che si aggiunge al caos, lo scontro istituzionale. Il senatore leghista Umberto Fusco contro il governo: niente visite ai cimiteri né presenza al funerale di un parente, ma «tutto ciò non vale per l’Anpi, che per il governo può partecipare alle celebrazioni del 25 aprile. Una decisione vergognosa, che rende palese la volontà di rendere questa festa non di tutti gli italiani, ma solo di una certa sinistra per cui non sembra valgano le regole comuni».

La replica di Giacomo Barelli, Francesco Serra, Patrizia Frittelli, Alvaro Ricci, Lina Delle Monache e Fabrizio Purchiaroni: «I nostri seggi di consiglieri – dicono – saranno riempiti dall’Anpi. La lettura di tali dichiarazioni deplorevoli ed eversive perché fuori dai valori che ci ha consegnato la storia repubblicana, che Fusco dimostra di ignorare, hanno fatto sanguinare la nostra ferita e ci stavano per far cadere nella trappola dell’odio e della vendetta, consigliandoci di contrapporre la nostra presenza fisica domani alla barbarie leghista. Ma noi non siamo come loro. Viva l’Italia, viva la Costituzione».

A Fusco ribatte con altrettanta durezza il pentastellato Massimo Erbetti: «Lui dice questo? Lui che si è andato a fare un selfie con 10 leghisti sulla scalinata di Santa Rosa perché è andato a portare le mascherine alle suore? Lui che, parole del presidente del consiglio Stefano Evangelista, è stato pure esonerato dalla Lega ad andare in Senato in quanto soggetto a rischio. E’ una strumentalizzazione politica che non accetto». E comunque andrà. «Abito in centro, sarò lì a spasso col cane nel raggio di 500 metri da casa. Perché per me il 25 aprile è la commemorazione più importante dell’anno». Alle 11 a piazza dei Caduti.
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