Venduta per 10mila euro dal fidanzato e resa schiava da una donna

Mercoledì 17 Marzo 2021
Carabinieri

Venduta per 10mila euro dal fidanzato e resa schiava da una donna. 
Sfruttata per pochi euro da uomini, segregata in casa nel giorno di “pausa”. E picchiata selvaggiamente ogni volta che provava a fuggire. Quattro le persone finite in manette per sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù.
Una ventenne romena, residente a Tuscania, per almeno due anni è stata vittima di connazionali che senza scrupoli l’hanno costretta a prostituirsi notte e giorno, senza sosta e senza alcuna pietà. A consegnarla nelle mani dei connazionali il fidanzato, che per diecimila euro ha venduto la donna a una banda dedita alla prostituzione nella zona Est di Roma. 
A portare alla luce la storia di sfruttamento e prostituzione i carabinieri del Nucleo investigativo di Viterbo che hanno seguito l’istinto di una madre disperata.
La mamma della ventenne romena, nell’estate del 2019, si presentò nella stazione carabinieri di Tuscania denunciando la scomparsa della figlia ventenne, della quale non aveva notizie da diverso tempo. Poco dopo raccontò agli investigatori che aveva saputo che la figlia era stata portata dal fidanzato prima in Inghilterra e poi in Romania, da qui in Italia, dove sarebbe stata avviata alla prostituzione nella zona nord-est della capitale. 
La Dda di Roma, quindi, ha delegato le indagini al Nucleo investigativo di Viterbo che, attraverso complesse attività, anche con l’attivazione di canali di cooperazione internazionale delle forze di polizia, ha accertato che la giovane della quale era stata denunciata la scomparsa, una volta condotta in Italia, era stata letteralmente venduta dal fidanzato, per la somma di 10mila euro, ad una donna rumena che, a Roma, gestiva la prostituzione di diverse altre donne straniere. La ragazza durante i due anni di prostituzione costretta e stata drogata e spesso picchiata. 
Picchiata perché la ragazza voleva andarsene. Prima con un cliente che si era invaghito, e poi perché era stanca. Distrutta da una vita che non aveva scelto e che stava pagando solo perché un uomo l’aveva venduta per una manciata di migliaia di euro.
Gli investigatori seguendo la ragazza hanno scoperto che insieme a lei si prostituivano altre 6 ragazze, ma nessuna di loro era stata ridotta in schiavitù. Non solo, grazie a meticolose attività hanno potato alla luce “il posto”, una piccola porzione di marciapiede che le ragazze usavano per prostituirsi. “Posto” di proprietà della sfruttatrice.
Ovviamente nella storia, a lieto fine per la vittima che ha rifiutato il sostegno in Italia per rientrare nel suo luogo d’origine, non manca il traffico di stupefacenti. 
I 4 sono finiti agli arresti anche per questo.

Nel corso delle indagini, infatti, si è accertato che gli indagati, oltre a quanto detto, gestivano nella capitale una fiorente attività di spaccio di cocaina, nonostante le limitazioni imposte in relazione dall’emergenza epidemiologica, con oltre cinquanta clienti.

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