"La medicina territoriale conferma il suo ruolo cruciale: senza di noi le campagne vaccinali non vanno avanti”.
I numeri, si diceva. A livello regionale, sono circa 793.664 (su un totale di 851.665) le vaccinazioni effettuate da medici di famiglia e pediatri di libera scelta alla data del 27 novembre, dopo cioè circa due mesi dall’avvio della campagna vaccinale. Per la precisione, i primi hanno somministrato 758.145 dosi, i secondi 35,519. Significa che il 93% dei cittadini che ha aderito alla campagna lo ha fatto affidandosi al proprio medico di base.
“Numeri importanti che restituiscono una ottima adesione alla campagna. C’è da considerare – prosegue il segretario della Fimmg provinciale – che nella popolazione viterbese con più di 65 anni i medici di base hanno già vaccinato più del 71% dei pazienti. Sono impegnati tutti i 199 colleghi presenti nella Tuscia, che registrano anche i dati per monitorarne l’andamento”. Intanto, il picco dell’influenza è atteso tra metà dicembre e metà gennaio. I sintomi? “Non particolarmente gravi e per lo più sovrapponibili all’infezione da Covid. Oltre alla classica febbre – spiega – mialgia e problemi gastro-intestinali. Sempre da tenere d’occhio, però, i pazienti particolarmente fragili”.
In ballo c’è anche l’accordo integrativo per la Medicina generale della Regione Lazio, presentato due settimane fa all’assessore alla Sanità Alessio D’Amato. La proposta del sindacato più rappresentativo della categoria - la Fimmg, appunto - è quella di creare le Aft, le aggregazioni funzionali territoriali, tarate su almeno 30mila abitanti e con prestazioni di diagnostica di primo livello, operative con modalità diverse 24 ore su 24. “Siamo consapevoli che in mezzo ci sono le elezioni. Il nostro progetto ha incontrato il favore della Regione. Vedremo se si passerà ai fatti con la sua approvazione”, conclude Fiore.