La Tuscia magica e cinematografica in un nuovo documentario su Rai5

Sabato 25 Luglio 2020
Un "mostro" di Bomarzo
La Tuscia appare come un sogno, dentro un altro sogno. Un luogo di magia, come racconta il documentario di Giuseppe Sansonna Tuscia, sogni e favole, in onda in prima visione domani, domenica 26 luglio, alle 22.10 su Rai5 (canale 23) per la seconda stagione della serie "Di là dal fiume e tra gli alberi".

Stando a certe carte cinquecentesche, sono i figli di Noè, ritratto in abiti papali, a fondare Viterbo, da precursori del popolo etrusco. Anche i mostri di pietra di Bomarzo sono gli arcani frammenti di una mappa, sognata da Vicino Orsini, per orientarsi nella selva oscura dell'esistenza. Sospesi tra umano e divino, come le streghe che
ancora sembrano volteggiare sul lago di Bolsena, inseguite con lo sguardo da pescatori e artisti. Per gli uni e per gli altri, il lago è sostentamento e ispirazione.

Ma si parla anche di Pier Paolo Pasolini che ritrovava, nella sua torre di Chia, il proprio Medio Evo interiore, vicino e lontanissimo da quello del Brancaleone di Monicelli e Gassman, girato in larga parte in una Tuscia non ancora contaminata dall'industrializzazione. Federico Fellini, invece, trasformò Viterbo nella Rimini vitellona dei suoi ricordi.
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