Eroina killer, spunta una prova a sorpresa nel processo alla coppia di Blera

Giovedì 29 Dicembre 2022
Il Tribunale

Eroina killer fornita a due cugini di Barbarano Romano, l’ultima prova - decisiva? salterebbe fuori nelle intercettazioni.


E’ alle battute finali il processo a una coppia di Blera, a giudizio perchè accusata di aver ceduto delle dosi di eroina killer a due cugini del vicino paese di Barbarano.

Era il 28 giugno del 2014 quandoFausto e Adriano Fortuna vennero trovati morti. I due cugini, rispettivamente di 37 e 42anni, secondo quanto ricostruito nella fase delle indagini la sera prima al loro decesso avrebbero assunto insieme una dose rivelatasi fatale - di eroina.

A rispondere di queste morti una 36enne e un 43enne, difesi dall’avvocato Emilio Lopoi. Parti civili tutti i familiari delle due vittime, assisti dall’avvocato Michele Ranucci. La Procura contesta alla coppia di aver ceduto ai due cugini due dosi di eroina che avrebbero cagionato la morte per intossicazione acuta. Il processo è arrivato alle ultime prove. Durante l’ultima udienza il difensore degli imputati ha chiesto di poter produrre una conversazione che scagionerebbe i suoi assistiti. Il giudice si è riservato. Questo però è l’ultimo atto di un processo durato moltissimo che ha visto sfilare molti testimoni. Il Tribunale ha esaurito tutti i testi e dopo l’intercettazione dovrebbe arrivare le sentenza. 

A raccontare in aula la tragedia il padre di Adriano, oltre all’altro fratello di Fausto Fortuna. «Ero appena tornato dalla Sardegna - raccontò quest’ultimo nelle udienze precedenti - e mi chiamò mia madre dicendomi che mio fratello non era tornato a dormire a casa. Ho fatto un giro in paese e ho visto mio zio e mio cugino che correvano verso casa di Adriano. Li ho seguiti perché avevo capito che era successo qualcosa. Quando sono arrivato davanti casa ho visto mio zio con le mani nei capelli. Ho chiesto cosa fosse successo e mia zia ha detto: “Fausto e Adriano sono morti”. Sono entrato in casa e li ho visti. Erano stesi a terra, freddi».

Quando carabinieri e 118 arrivarono in via Garibaldi, a Barbarano,  trovarono due cadaveri e due siringhe. L’autopsia confermò la morte. Forse una partita di eroina tagliata male. «Ho visto mio figlio - ha testimoniato il padre di Adriano - l’ultima volta il pomeriggio prima della morte, era davanti al bar. Adriano non era un tossico, da ragazzo aveva fatto uso di stupefacenti ma ne era uscito».

Adriano era un agente della polizia penitenziaria e nessuno sospettava facesse uso di eroina. Così come Fausto. «Era caduto nella droga da ragazzo - disse il fratello - ma poi ne era uscito. Non era tossico, si era fatto sporadicamente e io gli stavo dietro. Non potevo immaginare. Non so nemmeno chi gli abbia fornito la droga quella sera». 

Gli inquirenti avrebbero collegato la coppia ai due cugini grazie alle conversazione e i messaggi rilevati dai telefoni delle vittime in sequestro. Il 27 aprile la sentenza.

Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 12:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA