Cenoni delle feste, allarme Codacons: Viterbo prima in Italia per rincari

Lunedì 19 Dicembre 2022
Cenoni delle feste, allarme Codacons: Viterbo prima in Italia per rincari

Brutta sorpresa di Natale sotto l’albero dei viterbesi.

Secondo l’associazione dei consumatori Codacons, che ha rielaborato gli ultimi dati dell’Istat sull’inflazione nelle città italiane, i rincari più pesanti per il conto al ristorante si registrano appunto a Viterbo. Ma non va bene nemmeno per chi vorrà gustarsui il cenone a casa, visto che Viterbo figura anche tra le prime città italiane dove sono stati maggiori i rincari per la spesa di prodotti alimentari. A casa o al ristorante, insomma, i pranzi e i cenoni delle feste rischiano di essere molto salati quest’anno per i viterbesi.

L’associazione ha realizzato un’indagine per capire quali saranno le città italiane che risentiranno maggiormente degli aumenti dei prezzi al dettaglio per quelle voci tipiche delle feste di fine anno: beni alimentari, bevande alcoliche, abbigliamento, elettrodomestici e prodotti per la casa, ristoranti. Uno spaccato per avere un quadro di quanto inciderà il carovita nelle tasche delle famiglie che vorranno concedersi qualche regalo per la casa, un abito nuovo, o semplicemente godersi le feste con un tradizionale cenone di Natale e Capodanno.

Per quanto riguarda i rincari dei beni alimentari, Viterbo risulta quinta in Italia, a pari merito con Pistoia e Macerata: più 16,6 per cento rispetto allo scorso anno. Per la cronaca, i primi quattro capoluoghi sono Cosenza, Olbia-Tempio, Catania e Grosseto. Nella top 10, Viterbo è anche l’unico capoluogo nel Lazio. Viterbo non compare, per fortuna, nella top 10 di altre tre classifiche (aumenti per bevande alcoliche, abbigliamento, elettrodomestici e apparecchi per la casa; in quest’ultima Roma è al primo posto, più 10,2 per cento) ma torna alla ribalta nell’ultima graduatoria, quella che riguarda i maggiori aumenti per la ristorazione. In questo settore, secondo lo studio del Codacons, i rincari sono stati del 12,4 per cento (contro l’11 per cento di Cosenza, il 10,5 di Trento e via via altre città sia del Nord, del Centro e delle isole). Che i rincari si stessero facendo sentire molto, anche nella Tuscia, era ormai un dato acclarato, ma questo studio aggiunge altri elementi di allarme proprio sotto le feste, quando si sarebbe soliti spendere qualcosa in più del solito.

Ultimo aggiornamento: 20:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA