di Camilla Mozzetti
«Il virus muta ma non è detto che ogni mutazione sia più grave della precedente. Quest'estate proprio allo Spallanzani abbiamo visto diverse mutazioni del virus ed alcune erano benigne, ciò significa che potremmo essere arrivati alla coda della pandemia». Francesco Vaia, direttore dell'Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani fa chiarezza su come ci si deve rapportare alla nuova variante del Sars-Cov-2, la "Omicron". Con il Sudafrica l'istituto ha avviato una "task force" per analizzare anche i primi dati e i risultati sono rassicuranti. Importante - anzi dirimente - è il vaccino e la terza dose perché il virus può continuare a trasmettersi ma l'importante è valutare poi gli effetti che genera a livello clinico su chi lo contrae.
L'intervista integrale con Francesco Vaia, direttore dell'Istituto Lazzaro Spallanzani sull'edizione de Il Messaggero di domani, 2 dicembre.
(Video di Paolo Pirrocco/Ag.Toiati)
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