Renato Zero presenta Zerosettanta «Questo disco è la mia espressione migliore»

Mercoledì 23 Settembre 2020
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Settant'anni vissuti senza compromessi. Tra trasgressione e affermazione di sé, tra piume e paillettes e rivendicazioni sociali. Renato Zero festeggia la ricorrenza tonda (il 30 settembre) a modo suo, con un'opera di inediti quasi monumentale, a solo un anno di distanza da Zero Il Folle. Il giorno del suo compleanno esce «Zerosettanta - Volume Tre», il primo dei tre dischi che il cantautore ha deciso di regalarsi per l'importante celebrazione, anticipato dal singolo L'Angelo Ferito.

Gli altri due album usciranno il 30 ottobre e il 30 novembre (prodotti da Renato Zero per Tattica). «Per non ingolfare la piazza e per dare respiro ai padiglioni uditivi del mio paziente pubblico - spiega, raccontando che la scelta di partire dal 3 è legata alla tradizione dei sorcini di chiamarlo sul palco al grido di 3, 2, 1... Zero! -. Quaranta brani, rappresentativi di un trascorso che qui vuole ribadire lo sforzo e l'attenzione verso quella coerenza che mi ha sempre contraddistinto». E allora, nei 12 brani del primo capitolo, spazio al rapporto con la fede («una compagna necessaria insieme alla coscienza»), all'amore in tutte le sue forme, alla natura bistrattata, al rapporto con il pubblico e perfino alla pandemia («il Covid-19 è figlio del consumismo, della spesa gigantesca spesso infruttuosa e inutile», sostiene).

Testi supportati da una musica potente che a volte sembra quasi prendere il sopravvento grazie anche alle collaborazioni importanti, cominciare dalla produzione e dagli arrangiamenti di Phil Palmer, Alan Clark per finire con l'apporto del Maestro Adriano Pennino, che inaugura la sua collaborazione con Renato Zero. «Sono orgoglioso di esserci arrivato a questi 70 anni, di aver regalato brividi ed emozioni.
Non è il mio funerale, ma la mia rinascita. Ho festeggiato pochi compleanni ma questo non me lo voglio perdere anche se la festa dovrà essere rimandata. Dovranno esserci i miei colleghi, per vedere se anche loro hanno le stesse rughe, e il pubblico che si merita un grande show. Gli artisti vanno omaggiati», dice attaccando le radio, ree di non tributargli il giusto riconoscimento con pochi o nulli passaggi, nel nome del target mi è negato questo accesso:
«Ma sia il pubblico a decidere se Renato Zero ha fatto una cazzata o un buon lavoro»
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