di Laura Larcan - video Davide Fracassi/Ag.Toiati
Tanto preziosi quanto sconosciuti.
«Dal 2013, dopo il furto degli Ori Castellani, la parte più preziosa delle oreficeria delle tombe principesche venne rimossa - racconta Nizzo - I corredi si sono visti in questi anni solo parzialmente, in occasione di mostre organizzate con il Museo archeologico nazionale di Napoli e il parco di Pompei». L'evento, non a caso, è stato salutato da Paolo Giulierini , direttore del Mann, e Massimo Osanna (all'epoca alla guida di Pompei). Nella sala dagli affreschi orientaleggianti di Villa Poniatowski (a pochi passi da Villa Giulia, piazzale di Villa Giulia 9, 063226571, www.museoetru.it), il colpo d'occhio fa battere il cuore. Coppe forgiate in Siria, gioielli e ornamenti celebrativi in oro e argento, carri a forma di biga, troni e scudi, incensieri, tutti simbolo di potete e prestigio che rimandano ad un'abilità artigiana figlia dell'Oriente. «Erano latini esuberanti, i principi di Praeneste, arrivati ad un livello di prestigio senza paragone nel Latium Vetus - commenta Nizzo - Siamo di fronte a capisaldi della storia del Mediterraneo preromano». Del corredo Bernardini faceva parte anche la Fibula prenestina, che conserva l'iscrizione latina più antica (oggi al Museo delle Civiltà dell'Eur).
FESTA ETRUSCA Evento nell'evento. «Il museo non è solo luogo didattico, ma anche di diletto e benessere - riflette Nizzo - per far scoprire il mondo degli Etruschi ad un pubblico di tutte le età». Ecco allora che sabato e domenica va in scena la Festa Etrusca, due giorni di rievocazioni storiche, laboratori di archeologia sperimentale, incontri, compreso l'exploit speciale dei videogiochi a tema, grazie alla sinergia con la società Entertainment Game Apps di Maurizio Amoroso che ha realizzato Mi Rasna. Io sono Etrusco.