Tornano in piazza i ristoratori italiani, questa volta al Circo Massimo. All'appello hanno risposto associazioni provenienti da tutta Italia, per tutti le parole d'ordine sono "apertura" e "ristori". Oltre ai ristoratori si sono aggiunti anche i lavoratori delle lavanderie industriali e i tassisti. «Non siamo Casa Pound, non c'entriamo nulla con le violenze dei giorni scorsi», hanno voluto subito precisare alcuni manifestanti nei vari interventi dal palco. «Ci sentiamo un po' gli unici ghettizzati, in zona rossa siamo stati gli unici chiusi diciamo» spiega un ristoratore toscano. «Vengo da Grosseto, ho un ristorante e sono chiuso da sei mesi - spiega un altro ristoratore - l'anno scorso ho perso 380 mila euro». Molti denunciano una perdita di fatturato del 95%. (LaPresse)
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