«Mio figlio era stupendo, sempre col sorriso e con tanta voglia di vivere. Aveva moltissime passioni, tra cui prima d'ogni cosa lo sport, la palestra, le moto. Voglio che comprendiate la mia difficoltà a venire qui, mia moglie non ce l'ha fatta perchè è devastata. Io oggi per prendere coraggio ho indossato le mutande di Luca. Lui vedeva il mondo come buono, ma io gli dicevo di stare attento. Era un ragazzo pulito, l'ho sempre saputo. Non ho alcun dubbio su questo». Così Alfonso Sacchi, il papà di Luca, il 24enne ucciso a Roma davanti un pub la notte del 23 ottobre scorso, durante una conferenza stampa questo pomeriggio.
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