Fregene, stabilimenti distrutti dalla mareggiata. Il racconto dei balneari: «È stato l'inferno, il vento ha strappato via il tetto»

Al ristorante La Vela è crollato il tetto, a La Nave distrutte centinaio di cabine. I danni superano i 500mila euro

Martedì 29 Novembre 2022
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«Il lavoro di una vita distrutto in una notte».  Malko Sequi, titolare dello stabilimento La Nave, riassume così l'incubo del 23 novembre. Era lì, nel suo ristorante, quando una mareggiata record con onde di oltre 4 metri si è abbattuta sul litorale di Fregene Nord travolgendo stabilmenti e lidi. A niente sono servite le barriere installate dai privati, sotto la furia del maltempo è crollato il tetto del ristorante La Vela, mentre a La Nave sono andate distrutte un centinaio di cabine. Secondo una prima stima, i danni superano i 500mila euro. Il sindaco di Fiumicino Esterino Montino ha chiesto lo stato di calamità alla regione e annunciato che presto partiranno i lavori per la costruzione della barriera anti-erosione (Barriera soffolta).

Ma c'è rabbia e amarezza tra i titolari sono al lavoro per ripulire le macerie. 

 

«Crollati i vetri blindati, pensavo venisse giù tutto»

Allo stabilimento La Nave il vento fortissimo ha spazzato via anche le vetrate blindate da 400 kg, staccandole dalle assi di legno. «Ho sentito il boato, per un attimo ho pensato venisse giù tutto» racconta il titolare Malko Sequi. Ho avuto paura ma non abbandonerei mai questo posto, non sono Schettino, questa è la mia casa» dice con ironia. 

Il ristorante ha retto, perché la struttura circondata dall'acqua è stata rinforzata con lavori che sono costati quasi un milione di euro. Tutto il resto però è andato distrutto: centinaia di cabine in legno e muratura sono state rase al suolo e anche la spiaggia è stata ridotta a qualche metro di sabbia piena di detriti.

La Nave è uno dei lidi più famosi di Fregene Nord, qui è stato girato anche un film di Carlo Verdone (Compagni di scuola). Vent'anni fa Sequi lo ha preso in gestione insieme ai due fratelli e alla madre: «Abbiamo venduto le case e speso un milione e duecentomila euro, siamo di Fregene e volevamo preservare questo bene storico. Oggi è tutta la mia vita, ciò che è successo è doloroso». 

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Emiliano Pistola (La Vela): «Siamo in ginocchio»

«Prima è venuto giù il tetto con il vento poi il mare è salito e ha distrutto tutto il resto» la racconta così Emiliano Pistola, in piedi sul tetto crollato del suo ristorante La Vela. «Una stima dei danni non c'è ancora stata» confessa «Avevamo speso 100mila euro per aprire due anni fa, ora è tutto finito qui sotto, ora siamo completamente a terra». Il comune si è impegnato a supportarli per la pulizia dei detriti nella spiaggia. La speranza è ripulire tutto al più presto e tentare di ricostruire qualcosa per la bella stagione, ma con la metà del locale distrutto, ora il futuro sembra più lontano che mai.

Fregene nord a rischio erosione

Da tempo le spiagge del litorale Nord di Fregene sono interessate da un'erosione estrema: il mare "si mangia" decine di metri di spiaggia ogni anno. Il risultato è che le onde ora si abbattono direttamente sulle strutture e quellI che erano centinaia di metri di spiaggia sono diventati stretti corridoi di sabbia. In poche parole Fregene Nord sta scomparendo in tempi record e il fenomeno si estende anche a Focene e potrebbe arrivare anche a Maccarese. A rischio, spiegano i balneari, c'è un settore cruciale per l'economia delle città del litorale, che dà lavoro a tante famiglie soprattutto in estate (al ristorante La Nave lavorano circa 30 famiglie). 

Il sindaco Montino: «Iniziamo i lavori per la barriera anti-erosione» 

Una soluzione strutturale contro l'erosione però esiste: si tratta della "barriera-soffolta", una barriera anti erosione che consentirà di limitare gli effetti delle mareggiate. Dopo dieci anni di richieste il sindaco di Fiumicino Esterino Montino ha annunciato, proprio il 24 novembre che il cantiere aprirà a breve e la messa in opera è prevista a gennaio: costerà 3,8 milioni di euro (maggiorato di 1, 5 da settembre a causa dell'aumento delle materie prime). 

«Apriamo in somma urgenza il cantiere per preparare tutto il preliminare dei lavori a mare, senza aspettare i 35 giorni del codice degli appalti. La situazione drammatica lo richiede ed è previsto dalla norma» si legge in un comunicato diffuso il giorno dopo la tempesta. Con lo stato di calamità inoltre verranno riconosciuti, dopo le perizie, agevolazioni e rimborsi ai balneari.  

Lo stesso sindaco riconosce che si tratta di un fenomeno complesso che coinvolge tutto il litorale e chiede aiuto anche a stato e regione: «Siamo di fronte a cambiamenti climatici, il problema erosione si acuisce ed ora investe anche Fregene centro e persino l'inizio di Maccarese. Sarà però un cantiere quasi infinito se, a livello di istituzioni nazionali, Regione ed enti vari, non ragioniamo a lungo termine per tutto il litorale laziale con interventi di manutenzione continua. Altrimenti rischia di sparire un pezzo della nostra economia». 

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Ultimo aggiornamento: 18:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA