Materassini di gommapiuma gettati a terra all'aperto e sotto gli alberi, cestini ricolmi di rifiuti, bottiglie di plastica vuote abbandonate in ogni angolo e migranti ammassati senza alcun distanziamento e spesso senza mascherine.
Intanto, la macchina dei trasferimenti, coordinata dalla Prefettura di Agrigento che lavora senza sosta per alleggerire la pressione nell'hotspot, prosegue a pieno ritmo. Traghetti, navi quarantena e motovedette della Capitaneria di porto fanno la spola dalla più grande delle Pelagie. In una corsa contro il tempo che rischia in ogni momento di essere vanificata da nuovi flussi.