«Molti Stati hanno intenzione di spostare le loro sedi diplomatiche a Gerusalemme». Lo ha rivelato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, nonostante la dura condanna della comunità internazionale e le violente proteste dei palestinesi in seguito alla decisione unilaterale di Donald Trump di scegliere Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico. Ieri oltre cento dimostranti palestinesi sono rimasti feriti negli scontri con i militari israeliani in Cisgiordania, a Gerusalemme Est e a Gaza. E oggi si tiene il giorno dell'ira. «Sarà l'inizio di una nuova intifada chiamata 'la liberazione di Gerusalemme'», ha ammonito il leader di Hamas Ismail Haniyeh.
Ultimo aggiornamento: 14:31
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